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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Pettinari (M5s) per gli arresti di mafia: "L'abbattimento del Ferro di Cavallo soluzione spot che non risolve il problema"

Il vicepresidente del consiglio regionale, Domenico Pettinari, commenta i 20 arresti eseguiti dai carabinieri nel rione Villa del Fuoco: "I fatti confermano le nostre preoccupazione"

«L’ultima serie di arresti a Pescara conferma quanto sostengo da tempo: le città densamente popolose, come Pescara, sono più a rischio e quindi non si deve mai abbassare la guardia».
Questo il primo commento del vicepresidente del consiglio regionale, Domenico Pettinari del Movimento 5 Stelle, agli arresti eseguiti dai carabinieri e dalla direzione distrettuale antimafia giovedì 13 aprile nella zona di Villa del Fuoco.

«Ma tutto il tessuto economico abruzzese, maggiormente quello legato alle attività commerciali, è nelle mire di usurai e malviventi», prosegue Pettinari, «serve una risposta ferma, chiara e decisa dallo Stato. Un compatto e imponente fronte di legalità che contrasti il malaffare e la delinquenza in ogni grado di azione. I fatti delle ultime ore ci confermano, anche, che l’abbattimento del Ferro di Cavallo, che anche oggi viene propagandato dal centrodestra sulla stampa come soluzione a tutti i mali, non è assolutamente la cura alla criminalità organizzata che sta attanagliando la nostra regione. La retata che ha coinvolto 20 persone, infatti, non è stata eseguita nel famigerato edificio, ma a poche decide di metri di distanza dove queste persone hanno continuato a svolgere le loro attività illecite spostandosi senza neanche troppi problemi. La verità è che oggi grazie all’immenso lavoro delle forze dell’ordine quanto denunciamo da tempo viene alla luce sconfessando le parole di chi si è sempre girato dall’altra parte e ha pensato solo a soluzioni spot, ottime per fare propaganda ma completamente inutili per risolvere il problema». 

Così conclude l'esponente pentastellato: «Nei giorni scorsi sono andato io stesso a documentare con il mio telefono lo stato di degrado a Rancitelli, sia nella zona Ferro di cavallo che nelle vie limitrofe, dove questi spacciatori, usurai, e criminali di ogni genere si sono spostati per continuare a delinquere. Sono anni che denuncio l’incuria e il lassismo che ha permesso a questi soggetti di agire indisturbati. Il disegno criminale è immenso e lega micro e macro criminalità.  I politici che si svegliano solo oggi, e che fino a ieri mi classificavano denuncista quando parlavo di mafia e di tentacoli sulla città, dovrebbero mettersi una maschera. Al contrario voglio ringraziare tutte le forze dell’ordine che stanno svolgendo un lavoro straordinario. I magistrati, la direzione distrettuale antimafia e ogni singolo agente: uomini e donne dello Stato che sono baluardi di legalità e che devono essere sostenuti e rafforzati. Noi continueremo a parlare di mafie. Fare informazione su questo tema è indispensabile per permettere ai cittadini di cogliere dinamiche particolari, far capire in che modo e dove si possono denunciare atti criminosi e soprattutto far sentire fortissima la presenza dello Stato. Mafie e criminalità germogliano lì dove lo Stato è più assente. Ce lo ha insegnato la storia e i grandi uomini dell’antimafia che l’hanno scritta. Impariamo da loro e non sottovalutiamo mai il problema».

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