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Il presidente Petrelli sull'impianto di biogas del Comune: "Sarà operativo a inizio 2025, i fondi del Pnrr non erano utilizzabili"

Il presidente della commissione ambiente interviene dopo la seduta della commissione alla quale ha partecipato anche l'assessore Del Trecco

L'impianto anaerobico per il trattamento dei rifiuti organici entrerà in funzione all'inizio del 2025, e sarà realizzato con fondi della Banca europea d'investimento, in quanto i fondi del Pnrr non potevano essere utilizzati per questo genere di progetto, e dunque si è deciso di percorrere questa strada ambiziosa per un nuovo impianto innovativo da parte di Ambiente Spa e dei comuni che ricadono nel territorio di azione della società. Lo ha fatto sapere il presidente della commissione ambiente Ivo Petrelli al termine della seduta odierna alla quale hanno partecipato anche l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco e del Presidente di Ambiente Spa Massimo Papa.

Petrelli ha spiegato che si tratta del primo impianto pubblico del genere sul territorio:

"Teniamo conto che, come ha spiegato l’assessore Del Trecco, oggi quei rifiuti vengono portati ad Avezzano con costi notevoli, legati allo smaltimento del prodotto, ma anche al suo trasporto da Pescara, che ha la sua incidenza e non è la soluzione peggiore se pensiamo che ci sono alcuni Comuni pure soci di Ambiente che trasportano quei rifiuti sino all’Emilia Romagna o il Veneto. Disporre nella nostra provincia di tale impianto biodigestore pubblico significa ridurre drasticamente i costi di trasporto e di smaltimento e, di contro, avere delle agevolazioni, a partire dalla produzione di biogas che, opportunamente lavorato, diventa biometano e compost. Già da due anni la nostra amministrazione comunale ha iniziato a lavorare al progetto, riuscendo oggi a chiudere l’investimento attraverso un finanziamento della Bei, consentendoci di partire con le procedure burocratiche che inizieranno con un Project Financing. La strada del Pnrr non era percorribile per diverse ragioni: innanzitutto perché ogni Comune avrebbe dovuto predisporre una delibera di adesione e il Comune che, tra i 32 soci, avrebbe concesso l’area sul proprio territorio sarebbe dovuto divenire capofila di tutto il progetto con tutte le criticità e lungaggini del caso. "

Si tratta, prosegue Petrelli, della madre di tutti gli impianti che servirà a gestire la frazione umida in provincia di Pescara, generando biogas che al 60 per cento raffinato diventa biometano e al 45 per cento Co2:

"Ricorriamo ai fondi Bei e non Pnrr perché questi ultimi erano e sono rivolti ai Comuni che avrebbero quindi dovuto consorziarsi o stipulare una convenzione. Attualmente sappiamo che per il trattamento della frazione organica spendiamo 119 euro a tonnellate più 25 euro per il trasporto, ovvero 144 euro, che scenderà a 95 euro a tonnellata disponendo di un impianto nella nostra provincia. I fondi della BEI andranno restituiti in 22 anni più 4 anni di preammortamento; attualmente smaltiamo circa 34mila tonnellate di Forsu, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani, entro i prossimi cinque anni dovremo incrementare la stessa raccolta differenziata su tutte le città, portando Pescara a 41mila tonnellate. Attualmente Ambiente Spa ha ricevuto un progetto da parte di due società che fanno capo al gruppo Snam Environment 4 che si occuperebbe di progettazione, costruzione e gestione di
tale impianto, che ha un costo stimato in 30,7 milioni di euro. L’impresa che si aggiudicherà il Project Financing-gara europea, costruirà e gestirà il futuro impianto. "

Fissati anche i tempi tecnici del progetto: entro maggio sarà approvato il progetto esecutivo, ed in sei mesi sarà avviata la gara europea. Nove mesi saranno necessari per l’aggiudicazione e le autorizzazioni; per la costruzione dell’impianto occorrerà un anno e mezzo, dunque dovremmo avere l’impianto acceso per i primi mesi del 2025. Per i fondi Pnrr, conclude Petrelli, Ambiente Spa ha candidato tre progetti: la digitalizzazione dell’impianto di Alanno, installando la lettura ottica per separare la plastica, procedura che incide sulla capacità di trattamento e riduce la manodopera aumentando la qualità delle plastiche; poi l’inserimento nella piattaforma di Loreto Aprutino, che si occupa della raccolta del vetro per tutta l’area vestina, dell’impianto di trattamento dei Raee; infine il rinnovo del parco mezzi per un milione e mezzo di euro, con mezzi ibridi ed elettrici, tranne tre nuovi mezzi grandi che dovranno essere necessariamente Euro 6

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