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Politica Centro / Corso Vittorio Emanuele II

Pedonalizzazione Corso Vittorio, arrivano i no

Arrivano diverse critiche alla riqualificazione e pedonalizzazione di Corso Vittorio Emanuele. A sollevare dubbi il Pd con Cuzzi, Corneli e Dioati e il presidente del consiglio regionale Pagano

Dubbi e perplessità da più parti per il progetto riguardante la pedonalizzazione e riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele, progetto voluto dall'amministrazione comunale.

Dopo il secco no dell'intero gruppo consiliare del PD, arrivano dubbi e critiche sul progetto anche dai consiglieri Diodati e Corneli del Partito Democratico, da Cuzzi della corrente renziana del PD e dal presidente del consiglio regionale Nazario Pagano.

CORNELI e DIODATI " La giunta di centro destra vuole stravolgere l'assetto viario della città di Pescara con un vero proprio atto di imperio e senza un minimo confronto democratico con gli operatori economici ed i cittadini"
''Siamo contrari alla pedonalizzazione di corso Vittorio - sottolineano i consiglieri - per tutta una serie di questioni. In una fase così delicata per l'economia cittadina, questa scelta della giunta Mascia rischia di
compromettere in maniera definitiva l'esistenza di numerosi esercizi commerciali, che stanno già pagando a caro prezzo gli effetti di una crisi che non accenna a diminuire. Ci preme inoltre sottolineare la mancanza di un'idea complessiva di sviluppo della città: con la pedonalizzazione di corso Vittorio il flusso veicolare andrà ad interessare una zona strategica e cioè l'area di risulta.
A questo punto non si capisce più quale sarà il futuro assetto dell'area. Il precedente governo cittadino aveva sposato il progetto Monestiroli: la giunta Mascia può anche averne uno diverso ma deve dire una
volta per tutte qual è il progetto dell'area di risulta. Il centro destra continua invece a farci conoscere le sue intenzioni in modo frammentario e inorganico: oggi dice che vuole realizzarci una strada, ieri i parcheggi a
silos e poi il teatro. Insomma, qual è il progetto dell'area di risulta?
 Siamo inoltre perplessi sulla tempistica dei lavori che potrebbero andare avanti anche oltre il previsto come sta accadendo nel caso della pedonalizzazione di via Firenze. L'assessore Fiorilli aveva assicurato che sarebbero terminati entro il 15 maggio, ma tutto procede a rilento. Questa situazione si sta ovviamente ripercuotendo in maniera negativa sull'andamento delle attività commerciali della zona. Se per la pedonalizzazione di un piccolo tratto di strada - concludono Diodati e Corneli - si registrano tutti questi
inconvenienti e lungaggini non osiamo pensare cosa potrà mai accadere nel caso di corso Vittorio Emanuele"
.

CUZZI "In primo luogo crediamo che La pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele, purtroppo, è l’ennesimo capitolo di una storia di approssimazione e superficialità che ormai da troppi anni caratterizza la  nostra città.

Il problema, naturalmente, non è il progetto, né la larghezza dei marciapiedi o il colore delle sue betonelle bensì, il metodo.

Questa operazione infatti, perseguita con tanta caparbietà dall’Amministrazione comunale, non può che essere vista come un’operazione di maquillage (sia urbano che politico) che fa soltanto finta di dare risposte a problemi molto seri e molto complessi, sprecando di fatto un’occasione (e denari pubblici!) di grande importanza.

Di fatto, è impossibile che un serio amministratore non si accorga di quanto un progetto come questo tocchi temi importanti e cruciali della nostra città quali il commercio, la mobilità, l’idea di spazio pubblico, l’economia del turismo, l’idea stessa di città…

Eppure, il livello di elaborazione e di proposizione di una tale operazione è rimasto relegato al solito e ormai trito scontro tra maggioranza e opposizione, tra editorialisti e referendaristi per tutte le stagioni.

Nessuna riflessione collettiva sull’argomento, nessuna elaborazione pubblica, nessun confronto con la città, nessun evidente ragionamento tecnico-economico su una operazione di tale importanza.

Per carità, come dimostra anche la nostra storia recente, l’esperienza della pedonalizzazione delle città non è nuova, né sbagliata. Anzi in molte realtà Europee è risultata essere un arma vincente anche in termini di vivibilità e potenziamento della qualità della vita e di bellezza, andando a potenziare attraverso attento studio ed elargizione di servizi adeguati anche il sistema commercio e le economie legate ad esso.

Se la si propone però per l’arteria principale della città, coinvolgendo (e compromettendo) l’assetto del suo futuro polmone verde (l’area di risulta), senza entrare nel merito e senza confrontarsi con i problemi reali dei cittadini quali i parcheggi, il sistema di accessi, il piano del commercio, la politica di sviluppo del centro urbano…, non ci si può aspettare niente di più e niente di meglio di un disegnino buono – al massimo – per qualche cartellone pubblicitario (e per qualche brochure elettorale dei mesi a venire). Per questo crediamo che aldilà dei buoni e propagandistici propositi una classe dirigente adeguata debba cercare di trovare soluzioni capaci di stravolgere positivamente i caratteri di successo di una città che vuole proiettarsi nel futuro; certi che l'attuale classe politica al governo non abbia   nel proprio dna tali capacità come ampiamente dimostrato in questi cinque anni, ci mobiliteremo affinchè si moltiplichino le occasioni di studio e confronto sulla tematicha, noi lavoreremo per questo.

Pescara ha bisogno di altro. Meriterebbe davvero di più

PAGANO "Sono favorevole alle aree pedonali, fui il primo a farla in corso Umberto, ma contrario alla pedonalizzazione di corso Vittorio. Per la città non sarà un dramma, ma una tragedia. Le vie perpendicolari al mare si possono chiudere al traffico senza problemi, ma l'idea di chiudere una parallela, in questo caso il prolungamento della Nazionale, una strada dove transitano migliaia di veicoli, è devastante e provocherebbe gravi ripercussioni sulla qualità della città. Pensare di chiuderla vuol dire non avere la benché minima cognizione della mobilità. Non si può chiudere l'unica via di collegamento tra nord e sud». Pagano ha anche chiesto un incontro al sindaco e una riunione della maggioranza di centrodestra per discutere del progetto"

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