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Pedaggi autostrade A24-A25, la Regione: "Da ministero nessuna rassicurazione su stop ad aumenti"

A farlo sapere è il sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Umberto D'Annuntiis

«Nessuna certezza dal Mef per la sterilizzazione delle tariffe relative al pedaggio delle autostrade A24 e A25.
A dirlo è il sottosegretario alla Regione Abruzzo, Umberto D'Annuntiis, che riferisce dell'incontro avuto insieme ad altri rappresentanti istituzionali nel ministero dell'Economia e della Finanza. 

«Insieme ai rappresentanti dei sindaci delle regioni Abruzzo e Lazio, coordinati dal sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, abbiamo incontrato il vice capo di gabinetto del Mims Caselli e il direttore generale per le strade e autostrade Morisco», fa sapere D'Annuntiis, «a parte la cordialità dell’incontro non è stata data alcuna assicurazione sulla sterilizzazione delle tariffe e sulle problematiche che interessano il Pef e la sicurezza dell’autostrada dei Parchi». 

Poi il sottosegretario aggiunge: «Caselli ha comunicato che c’è una proposta del Mef che prevede la sterilizzazione delle tariffe per un periodo di 3/4 mesi massimo. Abbiamo rappresentato l’insoddisfazione nei confronti di questa proposta, che non risolve la problematica esistente ma soprattutto lascia un intero territorio nell’incertezza. Abbiamo quindi chiesto che la sterilizzazione delle tariffe abbia almeno la durata temporale di un anno e possa decadere solo in seguito all’approvazione del nuovo Pef che, ricordo, è stato affidata a un commissario». 

D'Annuntiis poi conclude: «Serve una iniziativa forte del Governo per la soluzione dei problemi e dei contenziosi esistenti tra Stato e concessionario, una soluzione che tenga conto del primario interesse pubblico. La questione abruzzese delle tariffe autostradali non può essere paragonata a quella rappresentata in altre regioni per la peculiarità della nostra autostrada, ritenuta strategica per i collegamenti est-ovest del nostro paese. Adesso auspichiamo che i parlamentari abruzzesi, in concorso con quelli laziali, facciano in modo che nella finanziaria in corso di approvazione il Governo e il Parlamento trovino le risorse necessarie al fine di evitare che a pagare siano sempre i nostri concittadini e le nostre imprese». 

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