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Pari Opportunità, le riflessioni del consigliere Marchegiani (Pd)

Pubblichiamo il comunicato stampa del consigliere Pd Paola Marchegiani contenente alcune riflessioni sul tema delle Pari Opportunità per le donne nel nostro Paese

Negli anni sessanta, un famoso film con la regia di Robert Altman, protagoniste due donne, titolava: “Che fine ha fatto Baby Jane?” Parafrasandone il titolo, oggi potremmo dire: che fine hanno fatto le commissioni Pari Opportunità? Sì, perché a volerli cercare, l’organismo comunale, provinciale e regionale, tacciono con un silenzio assordante e poco o niente fanno od organizzano per discutere, migliorare e risolvere la condizione della donna che, in questo momento, non gode decisamente di buona salute.

Il trucco c’è ma non si vede: a livello nazionale, l’ordine silente è quello
di far scivolare nel dimenticatoio la questione delle Pari Opportunità, nonostante il Presidente della Repubblica continui a ricordare agli italiani l’importanza e la necessità di una concreta applicazione dell’art. 3 e dell’art. 51 della Costituzione, consapevole della necessità imprescindibile di rimozione degli ostacoli per una adeguata presenza femminile nel mondo istituzionale e del lavoro.

E per gettare fumogeni nella realtà, la commissione Finanze ha approvato il vincolo del 20% (nel primo mandato) di donne nei consigli di amministrazione e negli organismi di controllo delle società quotate e delle controllate pubbliche non quotate. Ed ancora,
recentemente, il Ministro Carfagna ha portato in Consiglio dei Ministri, un disegno di legge per introdurre nell’ordinamento, disposizioni volte ad assicurare le pari opportunità nelle procedure per le elezioni nei consigli comunali e provinciali e che assicuri l’equilibrio di genere nella costituzione delle commissioni di concorsi per l’accesso nella pubblica amministrazione.

Provvedimento di ampio respiro, che poco però incide sulla realtà quotidiana, lavorativa, politica e familiare. Insomma una
resistenza alla concreta attuazione dei principi della Costituzione che persiste ancora oggi e che molti fanno finta di non vedere.
Di donne in questo periodo storico si parla, per escort ed intercettazioni, che relegano la donna ad uno strumento usato dal potere o da chi al potere vuole arrivare, penalizzando ancora di più l’immagine della donna, che non trova certo favori sui media, sulla pubblicità e nella realtà quotidiana. L’ultima manifestazione che il Comune di Pescara ha organizzato, Miss Grand Prix, aveva per protagoniste le donne. Spendendo in tempo di crisi ben 12.000,00 euro per spese varie.

Sembra che il successo dell’evento sia stato dato più dalla nota polemica Fede-Acerbo che dalla qualità dell’evento stesso. Cui poi ha fatto da richiamo ulteriore, la censura nei confronti della giornalista Daniela Senapa, rea di avere espresso il proprio parere sull’attuale mercimonio della donna, e che non è quello che avviene per strada.

E le donne in tutto questo, dove sono? Continuano a sperare in un naturale assestamento del problema, consapevoli della necessità imprescindibile di rimozione degli ostacoli per una adeguata presenza femminile nel mondo istituzionale, politico e del lavoro. Per questo è doveroso che gli organismi preposti (e quindi le varie commissioni), siano attivi, propositivi, dinamici, nelle proposte e nella ricerca di soluzioni, anche a livello locale. Perché il rinnovamento della società italiana passa anche per le pari opportunità.

Quelle vere però, in grado di costruire condizioni di parità che giovano al sistema della società e non, erroneamente come si tende a pensare, alle sole donne. Basta considerare il problema della popolazione italiana, costituita in maggioranza da persone anziane, a causa di un decremento delle nascite,
perché le donne che lavorano non sono assistite da adeguate politiche sociali.

Il problema è risolvibile, a condizione che non ci si nasconda dietro le inutili statistiche che ignorano il problema reale e che si entusiasmano perché in Abruzzo c’è una elevata percentuale di donne imprenditrici, ma solo sulla carta, anzi nei Registri delle Imprese, perché poi all’atto pratico, si risolve nella solita notizia che tranquillizza temporaneamente gli animi di chi non perde la speranza.

La Consigliera
Paola Marchegiani

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