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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Proseguono rapidi i lavori del parco depurativo, sarà pronto entro il 2023

Va avanti il cantiere per la realizzazione del nuovo depuratore di Pescara: a fare il punto sull'intervento dell'Aca è il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri

Proseguono spediti a Pescara i lavori dell'Aca per la realizzazione del nuovo depuratore.
L'intervento è stato sbloccato lo scorso ottobre ed entro il 2023 il nuovo parco depurativo sarà terminato.

Come ricorda il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, si tratta di «un’opera strategica progettata addirittura nel 2006, iniziata nel 2018 e subito interrotta a causa di un contenzioso con le ditte aggiudicatrici che si sono ritrovate con vent’anni di fanghi di depurazione da smaltire».

Poi aggiunge Sospiri: «La Regione Abruzzo-Governo Marsilio ha smobilizzato 1 milione di euro per consentire di individuare la soluzione per quei fanghi, che ambientalmente protetti e isolati ora segneranno il confine della nuova vasca di ossidazione, grande quanto un campo di calcio, e ringrazio il presidente Marsilio, gli assessori Imprudente e Campitelli e tutta la struttura tecnica regionale, guidata dall’architetto Pierpaolo Pescara, per aver compreso quanto fosse strategico il ruolo della depurazione per tutta la nostra area metropolitana, ma ringrazio anche il presidente dell’Aca, Giovanna Brandelli, il direttore tecnico Lorenzo Livello e l’ingegner Dino Centorame per aver saputo restituire vigore a un intervento fondamentale che nel breve e medio periodo ci garantirà un mare balneabile, un ambiente vivibile e un’opportunità di sviluppo». 

Sospiri ritiene che il parco depurativo sia «la più grande opera strategica del nostro territorio, un’opera ferma, morta da anni, con sulle spalle un contenzioso per milioni di euro tra l’Aca e le ditte che si erano aggiudicate l’appalto. Al danno si aggiungeva la beffa, con l’incremento degli sversamenti delle acque reflue nel fiume perché il grande problema della nostra rete fognaria è che si tratta di un sistema "misto", dunque il depuratore si trovava storicamente dei picchi di acqua pulita in ingresso. Il cantiere odierno ha invece l’obiettivo di evitare lo scarico attraverso gli impianti di sollevamento e di trattare maggiori quantità di acque, con la realizzazione di una vasca di ossidazione dei fanghi e di un impianto di filtrazione, per intercettare le acque pulite prima dell’ingresso al depuratore, che dunque dovrà bonificare una minore quantità di reflui, la loro disinfezione per eliminare la carica batterica e lo scarico. Parliamo di due stralci, da 8 milioni di euro e 16 milioni di euro, bloccati dal contenzioso. L’attività svolta dai tecnici dell’Aca con gli ingegneri Centorame, Livello e Bergia, ha permesso di predisporre una variante in tempi record al progetto ripresentato alla Regione Abruzzo che ha compreso la rilevanza della tematica e ha reperito un ulteriore milione di euro da investire per giungere a un accordo con le imprese e far ripartire i lavori che finiranno entro l’estate del 2023, ma con la spinta ad accelerare quanto più possibile. Che significa che per il 2023 avremo un depuratore pienamente funzionante capace di neutralizzare qualunque problema o rischio per la balneazione del nostro mare, che credo sia indiscutibilmente il prodotto principe del nostro litorale, ossia del nostro indotto turistico, dunque potenziamento del depuratore, mare costantemente balneabile. E questo è solo uno dei risultati ottenuti da una gestione sana, corretta, seria, dell’Aca con l’ingegner Brandelli, che ora deve puntare anche alla risoluzione della crisi idrica, partendo da opere utili per non disperdere risorse idriche nel sottosuolo. A tal fine la Regione Abruzzo ha già stanziato 140 milioni di euro nel Pnrr per il 2022. A tali interventi vanno però aggiunti la necessaria installazione di quegli impianti che consentono di accumulare acqua nelle ore notturne per l’approvvigionamento diurno di tutti gli utenti, fermo restando che purtroppo il nostro sistema di captazione delle acque insiste all’interno della più grande discarica d’Europa, Bussi, dunque un Sin (sito di interesse nazionale), un sito di interesse nazionale, e non è così semplice ottenere le autorizzazioni ministeriali per scavare nuovi pozzi e incrementare la quantità di acqua emunta e da portare nelle case. Pensiamo però che quelli che fino a ieri e alle vecchie gestioni dell’Aca erano contenziosi, oggi sono opere e cantieri produttivi. E nel frattempo partirà anche il terzo stralcio di opere di 3 milioni di euro che ci permetterà di migliorare ulteriormente le prestazioni del depuratore, aumentando la sua portata da 75 mila metri cubi a 125 mila metri cubi al secondo di reflui trattati, ovvero raddoppierà la sua capacità di lavoro. Aver contribuito a sbloccare un cantiere di simili proporzioni in favore della popolazione è uno degli obiettivi del nostro impegno amministrativo di cui possiamo essere più che soddisfatti».

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