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Ospedale e pronto soccorso al collasso, Pettinari: "Basta sprechi e cattiva gestione"

Sit in questa mattina davanti al pronto soccorso di Pescara con il consigliere regionale del M5s Pettinari che torna a denunciare la situazione critica della sanità abruzzese e pescarese

Pronto soccorso ormai al collasso, con tempi di attesa anche di 24 ore per i casi meno gravi e sei ore per un codice giallo. Sanità e ospedale di Pescara in una situazione critica inaccettabile per il consigliere regionale del M5s Pettinari che questa mattina ha presidiato il pronto soccorso del nosocomio pescarese assieme ad un gruppo di cittadini, per chiedere uno stop agli sprechi ed alla cattiva gestione della sanità pubblica nella nostra Regione.

ISPEZIONE DEL COMUNE ALL'OSPEDALE DI PESCARA

Secondo Pettinari, la situazione è diventata insostenibile con l'assessore Verì e il presidente Marsilio che farebbero sempre lo scaricabarile sui problemi della sanità, senza dare risposte concrete nonostante siano da quasi un anno alla guida della Regione facendo gli stessi errori di chi li ha preceduti nel centrosinistra.

"Basta recarsi nei reparti per capire come siamo messi  vediamo che medicina e geriatria sono i comparti che soffrono di più. I posti letto non bastano e dobbiamo constatare che nel reparto di medicina, per esempio, non esistono sale esclusivamente dedicate per isolare i pazienti problematici. Senza andare troppo oltre, basta pensare all’influenza che potrebbe aggravare il soggetto ricoverato. Medicina ha 40 posti letto e, solitamente, 10 in più se si contano le barelle posizionate nei corridoi e altri 10 che sono messi a disposizione da altri reparti costringendo i medici a dover muoversi da un piano all’altro, la richiesta è nettamente superiore all’offerta e questo genera un cortocircuito per il servizio erogato.

Ma anche gli altri reparti del nosocomio pescarese soffrono gli stessi problemi come oncologia, radioterapia dove è presente un nuovo acceleratore lineare ma è ancora in funzione quello vecchio che ormai è obsolato.

Un altro aspetto che ci è stato segnalato nel reparto riguarda il macchinario per la Brachiterapia, per la cura dei tumori ginecologici, che è stato donato all’Ospedale di Pescara dal Canada. Si trova nello stesso bunker di uno dei due acceleratori lineari, tanto che se uno è in funzione l’altro deve rimanere fermo, allungando così liste d’attesa per i pazienti già sottoposti a cure stressanti ed invasive.

Negli ospedali dell'entroterra, come a Popoli e Penne, ricorda Pettinari che la situazione è difficile come nel caso del reparto di gastroenterologia di Penne che rischia di chiudere nonostante sia un'eccellenza a livello regionale per problemi di carenza di personale medico.

Nel reparto di ostetricia ginecologica stesso problema, sono stati assunti due medici con destinazione Penne mentre sembrerebbero essere stati operativi fino a ieri su Pescara. Anche medicina lamenta una carenza di medici tra pensionamenti, prescrizioni e mancati rimpiazzi.

Così come anche l’ospedale di Popoli, che è stato depotenziato, costringe pazienti delle zone interne a recarsi a Pescara anche per i casi di emergenza perdendo un tempo che troppe volte può fare la differenza tra la vita e la morte.

E a chi dice “i fondi non ci sono” rispondiamo che i fondi non ci saranno mai fin quando si persisterà con gli sprechi e con una gestione fallimentare di beni e risorse.

Sul fronte degli sprechi, il pentastellato cita il caso della Pet Tac che costerebbe 1,5 milioni di euro ma da anni vengono spesi 5 mila euro al giorno per l'affitto con spesa di 15 milioni di euro. O la palazzina abbandonata pagata 3 milioni di euro completamente inutilizzata o infine il caso dell'rx polifunzionale macchinario fermo e mai utilizzato nel distretto di Pescara Nord costato 350 mila euro e dell'elisoccorso, dove gli elicotteri del 118 non possono più atterrare da tempo.

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