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Il sindaco Masci tira dritto sull'ordinanza antirumore nel centro storico: "Situazione fuori controllo da riportare nella legalità"

Il primo cittadino motiva nuovamente la decisione di firmare un'ordinanza che di fatto smorza la movida nella zona di Pescara Vecchia

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, non torna indietro riguardo alla decisione di firmare un'ordinanza che vieta la musica ad alto volume dopo la mezzanotte nella zona del centro storico.
Il primo cittadino spiega come il provvedimento sia «assolutamente necessario e inevitabile».

Questo quanto spiega Masci: «L'ordinanza dello stop alla musica dalle 24 alle 6 al centro storico è conseguenza dei rilievi effettuati dall'Arta, su segnalazione dei residenti, da cui risulta che il rumore prodotto dalla musica nei locali e dalla presenza in strada di persone a bere e parlare supera notevolmente la soglia massima prevista per legge e raggiunge picchi che vanno oltre la soglia sanitaria del dolore, dalle 24 fino alle 4. Di fronte a questa situazione l'unico provvedimento possibile, anzi assolutamente necessario e inevitabile, era l'ordinanza di sospensione della musica e del consumo all'esterno dei locali dopo le 24, proprio perché l'Arta ha rilevato una condizione diffusa e generalizzata di rumore in tutta l'area, non un rumore limitato a uno o più locali identificati».

Poi il sindaco chiarisce anche un altro passaggio della vicenda: «Prima di predisporre l'ordinanza abbiamo convocato le associazioni di categoria, ci siamo confrontati con loro circa l'obbligatorietà di adottare un provvedimento che riportasse dentro l'alveo della legalità la situazione fuori controllo del centro storico, abbiamo convenuto insieme che l'ordinanza in questione, limitata nel tempo, con il controllo dell'Arta, fosse lo strumento da applicare in concreto. Mi dispiace che, come sempre, qualcuno inneschi una polemica sull'ovvio, proponendo soluzioni alternative fantasiose e inapplicabili, o, ancora peggio, sostenendo che il rumore è una componente ineludibile dello sviluppo della città. Qualcuno, evidentemente, scambia una città viva e accogliente con il paese dei balocchi, dove tutto è possibile, anche impedire ogni notte alle persone di dormire. Un sindaco non può non tener conto delle esigenze di tutti, ben venga il divertimento sano, all'interno dei locali e fuori, ma in condizioni tali per cui le persone estranee a quel contesto di divertimento non debbano subire danni sanitari permanenti per i rumori e per non riuscire a dormire ogni notte. Perché quello non è divertimento, ma prevaricazione e prepotenza, e questo non è accettabile in una città civile, che si riconosce proprio dal rispetto delle regole di civile convivenza da parte di tutti».

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