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"Sì" del ministero alla nuova rete ospedaliera regionale e al cronoprogramma per individuare il Dea di secondo livello

L'assessore regionale Nicoletta Verì illustra i dettagli della nuova organizzazione e si dice soddisfatta per il risultato ottenuto. Per Marsilio quello approvato è il "modello Abruzzo: certo che farà scuola e sarà un riferimento per altre regioni"

Approvata dal ministero della salute la nuova rete ospedaliera regionale. Lo comunicano l'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì che ha partecipato al tavolo romano insieme al direttore del dipartimento Claudio D'Amario e il direttore dell'Agenzia sanitaria regionale Pierluigi Cosenza, e il presidente della Regione Marco Marsilio. Validato anche il cronoprogramma proposto dalla Regione per provvedere, entro 36 mesi, all’individuazione dei Dea di secondo livello.

Nello specifico ad aver ottenuto il via libero, specifica Verì, è lo strumento programmatorio che si integra con la nuova rete dell’assistenza territoriale già approvata nei mesi scorsi.

La soddisfazione del presidente Marsilio e l'assessore Verì per il "sì" al "modello Abruzzo"

“Sono stati mesi di confronto intenso e proficuo con le strutture ministeriale durante i quali abbiamo difeso e motivato le scelte fatte. In un territorio come l’Abruzzo, che ha gli stessi residenti del Comune di Milano, non potevano applicarsi pedissequamente gli stessi parametri di una grande area metropolitana estesa qualche decina di chilometri quadrati, perché non sarebbe stato possibile garantire l’equità nell’accesso ai servizi per tutti i cittadini – dichiara l'assessore regionale -. E devo dire che i componenti del tavolo hanno compreso le ragioni alla base di questo piano, che supera sia le previsioni del decreto commissariale 79 del 2016, sia quelle della delibera 824 del 2018, quest’ultima mai assentita dallo stesso tavolo tecnico”.

L'approvazione per Marsilio “è un fatto di enorme rilievo politico per la Regione” che ringrazia proprio la Verì, D'Amario, Cosenza e tutti i direttori delle Asl e i loro collaboratori per aver centrato l'obiettivo. “Un ringraziamento anche al Ministro Schillaci, che con i suoi collaboratori di staff e gabinetto hanno accompagnato il percorso alla sua positiva conclusione. Una sinergia e una collaborazione inedite – sottolinea -, che sta producendo ottimi risultati per una Regione, l'Abruzzo, che incontrava oggettive difficoltà a conformarsi ai rigidi parametri numerici del Dm70 (Decreto ministeriale)”. Un vero e proprio “modello Abruzzo” per il presidente “che sono sicuro farà scuola e sarà riferimento per tutte le regioni a bassa densità demografica e prive di aree metropolitana. Per la prima volta da decenni la nuova Rete non 'taglia' presidi e posti letto – conclude -, ma li preserva e incrementa, garantendo e rafforzando il diritto alle cure per i cittadini in ogni luogo”.

Cosa prevede la nuova rete ospedaliera

Se Marsilio annuncia una conferenza stampa per spiegare nel dettaglio cosa prevede la nuova rete ospedaliera, qualche dettaglio lo fornisce l'assessore Verì.

Tra le novità principali spiccano la riclassificazione del presidio di Sulmona quale Dea di primo livello con il mantenimento del punto nascita, per il quale sarà attivato un progetto sperimentale (da sottoporre alla valutazione del Comitato percorso nascita nazionale); quella dei nosocomi di Ortona, Penne e Popoli in ospedali di base sede di pronto soccorso; la classificazione dei presidi medici h24 di Tagliacozzo, Pescina e Guardiagrele in stabilimenti ospedalieri rispettivamente degli ospedali di Avezzano, L’Aquila e Chieti, in cui ubicare specifici reparti specialistici; il riconoscimento al presidio di Atessa della funzione di ospedale di area disagiata.

La nuova programmazione regionale prevede, tenendo conto dei criteri di efficienza e di complementarietà di discipline in relazione ai bacini di utenza, la seguente classificazione dei presidi: quattro ospedali (L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo) con funzioni hub per le reti tempo dipendenti (rete stroke, politrauma/trauma maggiore, rete emergenze cardiologiche estese); 4 ospedali di primo livello (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto); 6 ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero); 2 presidi di area disagiata, sedi di pronto soccorso (Castel di Sangro e Atessa).

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