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Nuova Pescara, Sospiri apre alle associazioni e rassicura: "Si farà, nessun tentativo di affossare la fusione"

"Grande attenzione" verso le 27 sigle del territorio che hanno manifestato per dire "no" al rinvio al 2027 spiega il presidente del consiglio regionale che a loro chiede coinvolgimento e partecipazione sulle modifiche alla legge regionale: piena condivisione sui temi

“La presidenza del consiglio regionale presta molta attenzione alla voce delle 27 associazioni che stanno difendendo il progetto della Nuova Pescara e alle quali chiediamo di convergere costruttivamente e positivamente sulla modifica legislativa. Non intendiamo rinviare sine die una norma in cui crediamo con forza e che sicuramente rappresenta un’occasione di crescita irrinunciabile, ma siamo anche consapevoli che le fusioni a freddo non sortiscono mai buoni frutti”.

Con queste parole il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri apre al dialogo con le 27 sigle del territorio che questa mattina hanno manifestato davanti alla sede del Comune di Pescara dove era in corso proprio il consiglio regionale, per chiedere ai suoi rappresentanti di non votare le modifiche alla legge regionale proposte e che, sostengono, rappresenterebbero “l'affossamento” della fusione.

Una rassicurazione quella di Sospiri che chiaramente ribadisce l'intenzione di arrivarci alla nascita della Nuova Pescara, ma attraverso passaggi e azioni specifiche da completare in “tempi rigorosi”, ricorda. Se così non sarà, ribadisce, la fusione ci sarà sì il primo gennaio 2024, ma per man di un commissario “e da tale previsione – aggiunge – non si retrocede di un passo”.

Secondo quanto previsto dalla proposta di legge di cui proprio Sospiri è uno dei primi firmatari e che attualmente è al vaglio delle commissioni per arrivare poi all'approvazione in aula, il 2027 sarà la data della nascita della Nuova Pescara solo se almeno due dei Comuni coinvolti nella fusione e cioè Pescara, Spoltore e Montesilvano, accorperanno tre servizi entro settembre. Data utile anche a presentare gli studi di fattibilità. Se questo passaggio non risulterà fatto saranno lo stesso Sospiri e il presidente della Regione Marco Marsilio a mettere tutto nelle mani di un commissario che procederà a far nascere la grande città metropolitana il primo gennaio 2024. Una gestione contro cui nei giorni scorsi si era scagliato il consigliere comunale di Azione Carlo Costantini che nel 2014 fu promotore del referendum con cui si decise che la Nuova Pescara sarebbe nato. Atto formalizzato con la legge regionale del 2018 che ora si intende modificare.

Se sulla data le posizioni divergono vista la possibilità di arrivare al 2027, sulle opportunità che creerà la fusione sono tutti d'accordo e il presidente Sospiri questo tiene a precisarlo rassicurando ancora una volta sui timori dello slittamento espressi dalle 27 sigle territoriali.

“Difficile non condividere i temi proposti dalle associazioni – dichiara -, dalla riorganizzazione del comparto sanitario allo sviluppo del terziario, del commercio e della cultura sino alla possibilità di intercettare fondi per le nostre imprese. Oggi le associazioni hanno espresso molte delle idee che sono alla base della nascita del progetto della Nuova Pescara. Comprendiamo anche i timori espressi in riferimento al differimento della nascita della nuova città, un differimento in cui leggono la volontà di cancellare addirittura la norma, di affossare il progetto. Nessuno lo ha mai pensato, ma soprattutto non lo permetteremo – ribadisce il presidente del consiglio regionale -: i tempi individuati sono inderogabili, i tre Comuni hanno oggi il dovere di avviare la fusione dei servizi, prendendosi il tempo necessario per la loro riorganizzazione. A settembre dovranno inviare una relazione dettagliata in cui riferiranno i dettagli dell’attività portata avanti. Alle associazioni che sono meritevolmente impegnate sul tema chiediamo collaborazione – conclude Sospiri -, supporto e una costruttiva partecipazione nel portare avanti il progetto di legge che dovrà portare la firma di tutti e dovrà essere una norma unanimemente condivisa”.

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