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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Politica

La Nuova Pescara avrà il suo Statuto, avanti con l'accorpamento dei servizi: si concretizza lo slittamento al 2027

Il 30 settembre è vicino e il lavoro dell'assemblea costitutiva, degli uffici e delle commissioni continua per rispettare i tempi previsti dalla nuova legge regionale per far sì che il commissariamento diventi un ricordo e non una possibilità: il 19 con la maggioranza assoluta ci sarà il "sì" alla bozza dello Statuto, il 21 il consiglio comunale è chiamato ad approvare l'accorpamento dei servizi

Per lo Statuto provvisorio della Nuova Pescara è ormai arrivato il giorno dell'approvazione: il 19 settembre l'assemblea costitutiva sarà chiamata al terzo voto, l'ultimo per incassare il “sì” che si auspicava potesse arrivare già alla prima seduta divenuta invece quella in cui i malumori si sono palesemente manifestati.

Piaccia o no ora basterà la maggioranza assoluta perché l'approvazione ci sia e i 40 voti ottenuto il 12 settembre (non sufficienti a fronte dei 50 necessari), sono sufficienti per stare nei tempi previsti dalla nuova legge regionale perché si proceda con la fusione rendendo ufficiale lo slittamento al primo gennaio 2023 e dunque cancellando l'ipotesi del commissariamento. Ipotesi, quest'ultima, che porterebbe alla nascita della città su cui per ora non si trova accordo neanche rispetto al nome, che ne porterebbe all'istituzione già al primo gennaio 2024. 

Gli step sono definiti e le amministrazioni vanno avanti. Sebbene la mancanza di armonia su quella bozza sia “una sconfitta per tutti” aveva avuto modo di commentare a IlPescara il presidente del consiglio comunale di Pescara Marcello Antonelli chiamato a guidare l'assise, lo stesso dovrà essere, aveva aggiunto, il punto di partenza per lavorare a quei miglioramenti che lo rendano capace di dare a tutti le risposte che cercano: soprattutto a Montesilvano e Spoltore che temono più un'annessione che una fusione. Quadro in cui il Comune di Pescara, il più grande, deve farsi carico della responsabilità di rendere equo non solo il documento, ma anche tutto il resto.

Se dunque il 18 settembre si approverà la bozza di Statuto, le commissioni e gli uffici continuano a lavorare agli accorpamenti dei servizi. Anche in questo caso c'è una tempistica precisa per arrivare all'accorpamento con quello documentale di alcuni di questi che dovrà centrare l'obiettivo del 30 settembre.

Ecco perché giovedì 21 settembre a riunirsi in seduta straordinaria sarà il consiglio comunale di Pescara. Nove i punti all'ordine del giorno e sei riguardano proprio l'accorpamento dei servizi. Nello specifico all'aula saranno sottoposti l'approvazione della convenzione tra i tre Comuni per la gestione unica e l'esercizio associato della funzione dello sportello telematico delle attività produttive (Suap), dell'attività in ambito comunale di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi, dei servizi in materia di statistica e dei servizi di progettazione, programmazione e accesso ai finanziamenti resi disponibili a valere su programmi europei. Ultimo punto all'ordine del giorno proprio la "richiesta dell'istituzione del nuovo Comune di Pescara con decorrenza al primo gennaio 2027". Un'indicazione che riporta "Pescara" come nome della città perché, sebbene vi sia uno scontro su questo, la legge regionale prevede che sarà quello il toponimo della nuova realtà.

Insomma, l'armonia non c'è ancora, la consapevolezza però che da questa strada non si torna più indietro sì. Se è vero che di necessità si fa virtù alla fine, volenti o nolenti, del fatto che la nuova città dovrà funzionare e avere un'identità capace di rappresentarla. Se il cronoprogramma della Regione sarà, come sembra, rispettato, allora si avranno altri tre anni per trovare la strada della massima condivisione perché la realtà metropolitana, qualunque sarà alla fine il suo nome, sia in grado di camminare da sola.

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