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Nuova Pescara, il Pd: "Il centrodestra rinvia l'istituzione del nuovo Comune con un emendamento"

A denunciarlo sono i consiglieri regionali del Pd, Antonio Blasioli e Silvio, e il segretario regionale del partito democratico, Michele Fina

«Il centrodestra abruzzese rinvia la nascita della Nuova Pescara con un emendamento intruso».
A denunciarlo sono i consiglieri regionali del Pd, Antonio Blasioli e Silvio, e il segretario regionale del partito democratico, Michele Fina. 

Gli esponenenti democratici chiedono alla Regione di ripristinare le risorse, «non alibi a chi vuole allungare i tempi».

«Si aggira in queste ore come un fantasma, annunciato ma mai mostrato, un emendamento che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia vorrebbero apportare alla legge finanziaria e che sposterebbe in avanti i termini della nascita del Comune di Nuova Pescara», dichiarano Blasioli, Paolucci e Fina, «tuttavia, mentre il testo è sconosciuto, parrebbero esserci numerose tentazioni per allungare ancora di più sia il primo termine per la costituzione, ora fissato all'1 gennaio 2022, sia il secondo per la proroga, per portarla oltre il 2024».

Blasioli ricostruisce la vicenda ricordando che il consiglio regionale, con legge regionale numero 26 del 24 agosto 2018 ha approvato le “Disposizioni per l’istituzione del Comune di Nuova Pescara”. La legge prevedeva un cammino articolato che partisse dall’esercizio associato delle funzioni fra i tre Comuni (bilanci armonizzati, unificazione dei sistemi informatici, centrale unica di committenza, integrazione di servizi demografici, polizia locale, tributi e patrimonio) e la dotazione di uno Statuto provvisorio, da redigersi sulla base del lavoro di alcune apposite commissioni composte da consiglieri comunali delle tre città. L’articolo 4 prevedeva che entro due anni dall’entrata in vigore della legge regionale istitutiva (agosto 2020) i due adempimenti avrebbero dovuto essere realizzati; in caso contrario si sarebbe proceduto con la diffida ad adempiere da parte del presidente della Regione, con la concessione di un congruo termine ai tre Comuni per mettersi in regola e, infine, decorso anche questo, la nomina di un commissario ad acta.

«I Comuni», evidenzia Blasioli, «che pure con ritardo hanno insediato le commissioni, non hanno adempiuto a quanto previsto nel termine dei due anni. Ricorderete anche la dura nota con cui, lo scorso agosto, il presidente del consiglio comunale di Pescara, Marcello Antonelli, bacchettava sindaci e presidenti dei consigli comunali di Montesilvano e Spoltore sul “rilevante ritardo dell'iter del progetto di fusione”. Si può affermare che in questi due anni non si siano viste né forme di collaborazioni istituzionalizzate, né associazioni di funzioni comunali né tantomeno l’organizzazione dei servizi citati in collaborazione tra i tre Comuni, così come non si è vista alcuna iniziativa del presidente della giunta regionale, che, contravvenendo alla legge, non ha diffidato i Comuni e non ha nominato un commissario ad acta».

Blasioli si dà una spiegazione con il presunto emendamento che dovrebbe arrivare in consiglio regionale domani, martedì 29 dicembre: «Circola voce che il 29 dicembre vedremo approdare in consiglio regionale un emendamento che, “causa Covid”, prorogherà i termini citati e allungherà all'1 gennaio 2023 la nascita della Nuova Pescara. Un emendamento sconosciuto, non condiviso, che si attaccherà alla legge finanziaria regionale in maniera intrusa, ma che, soprattutto, non consentirà, in pendenza di termini contingentati, alle opposizioni di effettuare alcuna forma di fermo ostruzionismo».

«Noi non vogliamo», conclude Blasioli, «che la Legge istitutiva della Nuova Pescara venga emendata e soprattutto che venga emendata con un emendamento intruso, difforme dal consenso di chi partecipò al referendum popolare e soprattutto carbonaro, che ha il solo effetto di allungare la vita amministrativa della maggioranza di centro destra che governa la città di Pescara e che non è accompagnato neanche dalle risorse previste e utili a far partire la nuova realtà istituzionale. C’è bisogno di rilanciare e di aprire subito un tavolo e la Regione deve farsi concretamente attore anche da un punto di vista economico, per accelerare il percorso di fusione, superando i campanilismi, rispettando l’esito referendario e aprendosi al ruolo che la Nuova Pescara deve ritagliarsi al livello nazionale, non tanto per la crescita della popolazione o l’aumento del territorio, ma per le capacità attrattive e di servizi che saprà generare, che saranno da traino per l’intera Regione. Si fa presto a promettere fondi a tutti, così è accaduto con la maggior parte delle voci del Cura».

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