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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nuova Pescara, Radicali contro D'Alfonso: "Fa il gioco delle tre carte"

"Il Pres...tigiatore". Così, con un fotomontaggio ad hoc, viene definito il Presidente della Regione in un volantino diffuso da "La Grande Pescara" e i Radicali Abruzzo

"Il Pres...tigiatore". Così, con un fotomontaggio ad hoc, viene definito il Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, in un volantino diffuso da "La Grande Pescara" e i Radicali Abruzzo. Questi ultimi hanno tenuto ieri una conferenza stampa per commentare lo stato di avanzamento dell’iter di approvazione della legge regionale sulla Nuova Pescara.

Il segretario Alessio Di Carlo, componente della direzione nazionale di Radicali Italiani, ha evidenziato la necessità che la Regione faccia propria la proposta di legge presentata nell’ottobre 2014 dal consigliere Riccardo Mercante anziché recepire uno dei testi depositati solo la scorsa settimana da D'Alfonso, accusato di "fare il gioco delle tre carte".

I Radicali, infatti, hanno parlato addirittura di una “truffa politica” messa in piedi dal Governatore che, "con quasi un anno e mezzo di ritardo", ha depositato "due proposte di legge che prevedono, prima di giungere alla nascita del nuovo Comune, la costituzione di organi pletorici e non previsti dalla legge, denunciando anche l’inesistenza di uno strumento sanzionatorio, come ad esempio il commissariamento, nell'ipotesi in cui i termini indicati nelle proposte di legge non dovessero essere rispettati".

Di Carlo ha anche ricordato come D'Alfonso si fosse già detto favorevole in sede ufficiale - davanti al Consiglio Regionale del 27 novembre scorso - a lavorare per il miglioramento del testo Mercante e non già, come invece è poi accaduto, a presentare propri progetti di legge.

Roberto Di Masci, presidente dei Radicali Abruzzo e membro del comitato nazionale dei Radicali Italiani, ha invece segnalato le possibilità di sviluppo a livello regionale che potranno essere offerte solo dall’implementazione del polo pescarese mentre Dario Boilini, tesoriere dei Radicali Abruzzo, si è soffermato sul contenuto della relazione accompagnatrice dei progetti di legge a firma D’Alfonso, spiegando come nella stessa, anziché concentrarsi sulla individuazione degli innumerevoli benefici che potranno essere generati dalla fusione, si sia preferito tentare di "garantirsi dal rischio che non derivino disservizi ai cittadini: un atteggiamento pregiudizialmente negativo, dunque, come quello che del resto ha sempre caratterizzato tanto il Governatore abruzzese quanto i sindaci delle città coinvolte".

In conclusione i Radicali hanno stigmatizzato con forza la norma, contenuta in uno dei due testi a prima firma D’Alfonso, che consentirebbe ai tre Comuni - giunti a pochi mesi dal fatidico 1.1.19, data di nascita del Nuovo Comune - di optare per l'Unione dei Comuni che rappresenta "una realtà del tutto diversa e distinta rispetto a quella richiesta dai cittadini pescaresi con il voto del maggio 2014 ma che, soprattutto, rinvierebbe a data indefinita la conclusione del progetto di fusione che a quel punto sarebbe da ritenere definitivamente affossato".

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