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Nuova Pescara, da Spoltore la richiesta di una clausola di salvaguardia: senza vantaggi la fusione va sospesa

La vuole il presidente del consiglio comunale Lucio Matricciani che resta contrario alla nascita della nuova realtà, ma che si adegua alla legge regionale riferisce: se però sui servizi non vi sarà equità chiede di prevedere l'uscita dal processo

Il rinvio di un anno per la nascita della Nuova Pescara ormai è deciso, ma il presidente del consiglio comunale di Spoltore Lucio Matricciani pur avendo votato sì perché una legge regionale c'è e va rispettata come lui stesso afferma, resta fortemente contrario alla fusione.

Una posizione ribadita nel corso della seduta consiliare di giovedì, quella con cui anche Spoltore, dopo Pescara e Montesilvano, ha votato per il rinvio al 2024. Da Matricciani sono arrivate richieste chiare sul come si dovrà arrivare alla nascita della nuova realtà. Tra queste spicca quella di prevedere una “norma di salvaguardia, nel momento in cui si uniscono i servizi: se sono vantaggiosi si va avanti, altrimenti non è detto che la fusione si debba fare”. Una norma che in sostanza consenta “di tornare indietro o ad ogni modo di sospendere il processo di fusione nel caso in cui dovessero registrarsi difficoltà”.

L'ipotesi più plausibile per Matricciani sarebbe stato un rinvio dal 2027, ma senza condizioni la Nuova Pescara, questo il senso delle sue parole, non si dovrà proprio fare. E' stato lui steso a dirlo spiegando in aula che il voto per il rinvio al 2024 “è soprattutto pragmatico. Serve a dare alla Regione il tempo di lavorare e ripensare l'intelaiatura della legge che costituisce la Nuova Pescara, nella quale una nuova tempistica sia solo il punto di partenza. Vogliamo che siano previsti dalla legge e non solo da uno statuto che sarà approvato in via definitiva dall'amministrazione di Nuova Pescara, i poteri, gli indirizzi e le capacità di spesa dei municipi”, ha detto. Un tema questo che ha cavalcato costantemente alla luce delle situazioni debitorie in particolare del Comune di Pescara alle prese con la procedura di pre-dissesto. Per il presidente del consiglio comunale è proprio Spoltore la realtà che rischia di pagar cara la fusione ed è per questo che altra richiesta avanzata è quella di portare avanti “uno studio approfondito sulla situazione economica e debitoria di tutti e tre i Comuni, e che la fusione avvenga tra Comuni con bilanci sani. Non è eticamente e politicamente opportuno chiedere ai cittadini di Montesilvano e Spoltore il riequilibrio di un bilancio dal quale non hanno mai ricevuto servizi. La funzionalità dei servizi deve essere prioritaria: se non funzioneranno la fusione non si deve fare né 2027, né nel 2037”.

Entrando nello specifico il presidente del consiglio comunale esprime preoccupazione per le “centinaia di questioni amministrative e burocratiche, prima ancora che politiche” che vanno risolte a cominciare dal destino delle società partecipate laddove, precisa, le tre amministrazioni non hanno risorse umane adeguate per portare avanti le pratiche così come a suo parere le commissioni consiliari intercomunali e pluritematiche create non hanno le competenze tecnico-amministrative per i compiti assegnategli. Al massimo possono dare un indirizzo, aggiunge ribadendo l'esigenza di avere professionisti dei singoli settori che si occupino di tutto quel che c'è da fare. L'occasione per lui anche per lanciare frecciatine a quei politici favorevoli “divenuti tifosi irrazionali periodicamente in dichiarazioni alla stampa senza mai proporre soluzioni tecniche e politiche a questa situazione, che è alla base dell’immobilismo vissuto fino ad oggi. Loro per primi dovrebbero sentire la responsabilità di questo fallimento, e invece tentano di scaricarla sui comuni e sui consiglieri comunali”.

Se Nuova Pescara deve essere per Matricciani non si può prescindere da una fase preparatoria e progettuale per l'accorpamento dei servizi, il vero nodo della questione per lui. Una fase che si traduca nell'avere uno statuto, in un'analisi e definizione dell’assetto organizzativo, nell'avere regolamenti comunali che passino per ricognizione, analisi e approvazione, nel redigere atti di programmazione territoriale, nel portare avanti una ricognizione di contratti, convenzioni e partecipazioni oltre che dei procedimenti amministrativi. Un quadro chiaro si deve avere anche sui bilanci e gli strumenti di programmazione finanziaria e sui tributi e le tariffe. Altro passaggio quello di unificare i sistemi informativi, applicativi e gestionali ed aver archivi documentali oltre ad un servizio anagrafe, uno di stato civile ed uno elettorale. Fondamentale poi, in ogni passaggio, darne puntuale comunicazione ai cittadini. “Da questa nuova città i cittadini di Spoltore, e degli altri comuni, dovranno trarre benefici e miglioramenti sin dal primo giorno. In caso contrario, noi amministratori saremo responsabili di non aver svolto al meglio il nostro compito".

“Per concludere voglio ribadire che non ho cambiato idea in questi anni, e resto del tutto contrario, in generale, alla fusione. Ma sono consapevole che esiste una legge da rispettare, e il mio dovere è farla andare avanti tutelando nel miglior modo possibile gli interessi dei cittadini di Spoltore, che sono chiamato a difendere - ribadisce in aula - Matricciani -. Oggi voto in linea con la maggioranza, fiducioso che la Regione possa discutere e prolungare questo processo nella maniera che ho già spiegato”.

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