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Nuova Pescara: dal gruppo inComune di Spoltore il "sì" alla fusione, ma a cinque condizioni

Tante quelle che ha messo nero su bianco la lista civica di opposizione in un ordine del giorno approvato nell'ultimo consiglio comunale e il primo punto è un affondo a Pescara: niente debiti

Sì alla Nuova Pescara ma a cinque condizioni. A dettarle, nell'ultimo consiglio comunale di Spoltore con un ordine del giorno approvato è il gruppo consiliare di minoranza inComune.

Se la decisione sul rinvio della data della fusione al 2024 è slittata con il presidente del consiglio comunale Lucio Matricciani che ha ribadito la sua contrarietà ad un solo anno di proroga paventando come unica soluzione possibile quella del 2027, inComune è più aperto alla possibilità, ma solo se vi saranno cinque specifiche garanzie.

Ad illustrarle è la capogruppo Giulia Zona. PercHé si proceda alla fusione si chiede “l'assenza di possibili situazioni debitorie o criticità finanziarie di uno o più comuni” con il riferimento chiaramente a Pescara alle prese con i debiti della procedura di pre-dissesto. I conti pubblici, dunque, devono essere in salute e la tassazione bloccata. Una condizione “imprescindibile” per l'opposizione per la quale “sarebbe inaccettabile far accollare ai cittadini di un Comune i debiti generati da un altro Comune, né i finanziamenti previsti possono essere usati per sanare i bilanci, perché verrebbe meno la loro funzione di premialità”.

Secondo punto valutare se vi sia davvero una convenienza nella fusione verificando non solo l'aspetto finanziario, ma anche le possibili economie di scala e i miglioramenti nell’erogazione dei beni pubblici.

Terzo punto quello della tutela della rappresentatività. “Spoltore ha il minor numero di abitanti, ma il territorio più grande dei tre Comuni – ricorda Zona -. I municipi elettivi, corrispondenti ai Comuni che si estinguono, con deleghe di funzioni sono necessari per assicurare il collegamento tra comunità e rappresentanti, il decentramento e la presenza dell’istituzione sul territorio e la conservazione di quei caratteri identitari che ci stanno a cuore”.

Altro tema su cui si chiedono garanzie è il contenimento dell'uso del suolo e la tutela del paesaggio collinare. “Siamo per la rigenerazione urbana e l’edilizia di qualità al posto e contro l’ulteriore consumo del suolo. Parallelamente – spiega la capogruppo di inComune -, è fondamentale tutelare il nostro paesaggio collinare affinché non venga depredato da costruzioni e interventi edilizi che deturperebbero un bene prezioso, patrimonio di tutti.

Infine le destinazioni urbanistiche nello Statuto. “Spoltore – afferma ancora Zona - e le sue frazioni puntano a ospitare scuole, caserme, distretti sanitari e ospedalieri e altri importanti edifici istituzionali che ne aiutino lo sviluppo. Inoltre, il capoluogo spoltorese ha tutte le carte in regola per divenire il centro storico e polo culturale della nuova città, grazie al patrimonio storico, artistico e di particolare pregio ambientale e naturalistico. Senza queste garanzie nello statuto, si rischierebbero di divenire mera periferia della nuova città”.

“Proseguiamo, con competenza e serietà, l’opposizione costruttiva che caratterizza il nostro gruppo da sempre – aggiunge il coordinatore del gruppo civico Marina Febo -. Con questo atto, Spoltore ha messo nero su bianco le garanzie e le condizioni irrinunciabili qualora si decidesse di istituire la Nuova Pescara che, da otto anni, è solo uno slogan vuoto. Siamo soddisfatti del voto quasi unanime perché abbiamo sempre ritenuto e crediamo ancora che Spoltore debba parlare una voce forte e possibilmente unica su questo tema, per difendere con determinazione e a testa alta gli interessi della nostra comunità e del nostro territorio nei tavoli con Montesilvano e Pescara”.

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