Nuova Pescara, delegazione abruzzese a Roma: "L'interesse è alto, il processo di fusione non è rimandabile"
Claudio Croce, Carlo Costantini ed Enzo Fidanza torneranno la prossima settimana nella Capitale: "diventare 'best practice' per sostenere processo anche con i fondi del Pnrr
Accelerare il processo di fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore e far nascere così la Nuova Pescara.
Con questo obiettivo sono andati a a Roma il presidente della Commissione Nuova Pescara Claudio Croce, il consigliere comunale di Pescara, Carlo Costantini e il presidente della commissione Statuto Nuova Pescara, Enzo Fidanza che hanno prima incontrato il capo di gabinetto del ministro dell’Economia e Finanze, Giuseppe Chinè, poi il direttore generale della Ragioneria dello Stato, Salvatore Bilardo e, infine, al Viminale insieme al senatore Luciano D’Alfonso, il Prefetto Claudio Scaraglia, capo dipartimento degli Affari interni del ministero dell’interno.
Proprio a quest’ultimo, fanno sapere i delegati abruzzesi con una nota, sono state poste le quattro questioni preliminari da affrontare e risolvere per lo snellimento delle procedure che dovranno condurre alla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Una trasferta positiva per la delegazione abruzzese che in una nota congiunta afferma di aver avuto “chiara la percezione che a livello nazionale seguono con straordinaria attenzione, interesse e favore quello che sta avvenendo nella nostra comunità: qualcosa di mai realizzato prima in Italia. Torneremo a Roma la settimana prossima per una seconda tornata di incontri con i responsabili del dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie, ormai pienamente consapevoli che la direzione di marcia è quella giusta”.
In primo luogo, spiegano quindi Croce, Costantini e Fidanza, è stato sollecitato un intervento, se necessario anche con una modifica normativa, per consentire ai consiglieri che partecipano ai lavori delle commissioni e dell’assemblea costitutiva di essere giustificati sul posto di lavoro. Quindi è stata affrontata la necessità di rivedere la struttura dei decreti ministeriali che annualmente trasferiscono risorse statali in favore dei Comuni che si fondono eliminando il tetto dei due milioni annui per 10 anni, previsto per piccoli centri, e riparametrarlo proporzionalmente alla dimensione di Nuova Pescara. Il terzo punto verteva sulla possibilità di prevedere per i nuovi Comuni nati con legge regionale che ha stabilito di anticipare le attività propedeutiche alla fusione, la possibilità che le erogazioni statali non vengano erogate solo dopo l’istituzione di Nuova Pescara ma anche prima, per sostenere finanziariamente tutte le complesse attività amministrative che i tre Comuni si trovano a dover affrontare. Quarto e ultimo argomento in discussione,ma non di minore importanza, il riconoscimento nell’ambito dell’assegnazione delle risorse del Pnrr destinate ai Comuni come “Best Practice” l’esperienza della fusione di Nuova Pescara, al fine di sostenerla anche con i fondi del Piano nazionale e Resilienza.