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Venerdì, 29 Settembre 2023
Politica

Regione pronta a nominare i nuovi direttori generali delle Asl, Paolucci (Pd): "Intollerabile farlo durante il semestre bianco"

Già fatti i colloqui per le tre Aziende sanitarie in cerca dei nuovi manager (Pescara, Chieti e Teramo), ma per il capogruppo dem la scelta di fare ora quelle nomine è quanto meno "inopportuna" a sei mesi dal voto: "la sanità è un diritto non la corsa alla poltrona"

I candidati ci sono, ma procedere con le nomine dei nuovi direttori delle Asl abruzzesi per i prossimi 3-5 anni è “improponibile” e “inopportuno” per il capogruppo regionale del Partito democratico Silvio Paolucci dato che si è ormai nel semestre bianco.

“Ritengo del tutto inopportuno il fatto che un presidente in scadenza di mandato nomini direttori lasciando alla prossima giunta l’onere di governare decisione e conseguenze”, afferma Paolucci ribadendo che si tratterebbe di “nomine inopportune anche alla luce delle sentenze che hanno pesantemente bocciato le revoche fatte da Marsilio a due manager di Pescara e al direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, obbligando l’ente a risarcire i professionisti licenziati illegittimamente e in tale direzione mi aspetto che i tavoli ministeriali accendano i riflettori sulle procedure di nomina dei direttori generali come è sempre avvenuto, così come gli uffici del dipartimento supportino l’esecutivo sull’opportunità delle scelte a un passo dalla fine del mandato”.

“Non è pensabile che i costi di queste si riversino ancora una volta sugli abruzzesi, già oberati da cinque anni di gestione della sanità da parte del centrodestra”, chiosa il capogruppo.

“Nei fatti, non può nemmeno passare il principio che ciò che non è consentito ad altri il centrodestra invece possa farlo – incalza Paolucci - Da assessore alla sanità ricordo una diffida di fuoco per la semplice proroga del direttore della Asl di Chieti fatta per dare copertura agli atti di competenza, questo dopo che gli uffici del dipartimento alla Salute avevano già ritenuto improcedibile la nomina di un nuovo direttore generale a scadenza così ravvicinata dal voto. Nonostante la legittimità a procedere, mi ritrovai puntato contro l’indice accusatore dell’allora consigliere regionale Mauro Febbo. Indice che però oggi né lui, né altri hanno il coraggio e l’onestà intellettuale di levare verso chi sta per fare scelte inopportune e di potere, pensando più alle poltrone da tutelare e controllare, che allo stato in cui versa la sanità regionale”.

“Al posto di fare due pesi e due misure, Marsilio si applichi per affrontare i problemi della sanità regionale, che sono tanti e seri e che durante i suoi cinque anni di governo sono rimasti tutti irrisolti: rete ospedaliera ancora sulla carta, risorse lasciate dal centrosinistra ancora giacenti e in attesa degli atti per poter essere impiegate, prestazioni sanitarie in picchiata del 25 per cento, costi della mobilità passiva in aumento (già oltre i 92 milioni di euro); rete dell’emergenza delle aree interne smantellata e i pronto soccorso trasformati in trincea a causa della mancanza di potenziamenti e riorganizzazioni solo annunciate da chi governa”.

“La corsa al toto-manager è iniziata in dirittura d’arrivo della legislatura regionale e tutti zitti e allineati per quella che sarà una riffa che nulla ha a che vedere con la qualità della sanità regionale, pesantemente scaduta e a rischio, scelte che pagheranno gli abruzzesi, gli stessi – conclude Paolucci - che pagheranno le revoche illegittime dei manager Mancini e Testa e del direttore dell’Asr Mascitelli”.

Sono 48, come riportato nei giorni scorsi da ChietiToday, i candidati per la sostituzione dei manager Asl di Chieti, Pescara e Teramo e i colloqui si sono già conclusi.

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