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Un altro "no" al palazzo della Regione nell'area di risulta: è quello di Fidanza, presidente della commissione Nuova Pescara

Il consigliere comunale del Pd dal 2020 alla guida della commissione annuncia la bozza dello statuto per la differenziazione amministrativa e chiede di tutelare le peculiarità dei territori e per lui la sede unica dell'ente non va fatta nel cuore di Pescara e per più di una ragione

Un “errore strategico incredibile” quello di realizzare la sede unica della Regione nell'area di risulta. A dire la sua, annunciando anche l'ormai imminente completamento della bozza dello statuto sul decentramento amministrativo, è il presidente della commissione statuto Nuova Pescara Enzo Fidanza, consigliere comunale Pd al Comune Montesilvano che entra a gamba tesa nel dibattito adducendo diverse ragioni alla presa di posizione. Ragioni spiegate all'agenzia Ansa e che prendono lo spunto dal fatto che “la legge regionale ha invitato i tre Comuni ad astenersi in questo periodo dal fare programmazione territoriale che tenga conto di attività che possono essere di interesse di tutti e tre i Comuni” ed inutile dire che la sede unica della Regione interessa di certo oltre che Pescara, anche Spoltore e Montesilvano così come tutto il territorio abruzzese.

Dunque la prima critica fa leva su quanto previsto dalla legge. Una “posizione intelligente” per Fidanza. “Noi – aggiunge - non possiamo continuare a parlare del piano regolatore di Montesilvano, piano regolatore di Pescara, investimenti all'interno del pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) senza considerare la futura città e andando ognuno per la propria strada”.

Oltre alla questione legislativa per Fidanza a fare di un errore la scelta che l'amministrazione comunale di Pescara insieme proprio alla Regione sta portando avanti, è in ciò che potrebbe essere quel grande spazio che si trova nel cuore di Pescara. “Non capisco – dice all'Ansa il presidente della commissione - come il Comune possa immaginare che quello sia il futuro per questa grande città: quello è un polmone così grande, così importante che siamo ritrovati per caso, non certo per la bravura degli amministratori o per la loro lungimiranza. È accaduto che la ferrovia si è spostata e quindi si è creata questa grande ara al centro della città. Ora – incalza Fidanza - consumarla per un'attività che è sì importante dal punto di vista amministrativo, ma che non rende vitale la città la sera o nel fine settimana è un errore. Così diventa un luogo amministrativo che ha ovviamente i suoi limiti”.

Per lui nell'ottica della Nuova Pescara “gli uffici vanno decentrati, non vanno concentrati nel centro della città, in zone dove c'è una viabilità più semplice: provate a immaginare cosa accadrebbe tutte le mattine per arrivare al centro quando anche tutti gli uffici della Regione si concentreranno in quest'area che è già piena adesso”.

L'occasione anche per dire la sua su cosa se ne dovrebbe fare dell'area di risulta: “luoghi ricreativi e di aggregazione spazi verdi, parcheggi sotterranei. Il vantaggio della grande città sarà quello di dare uno spazio alle cose con una grande programmazione che rinasce a vantaggio di tutta la città e di tutti quelli che devono fruire di questi servizi, come ad esempio avere una viabilità migliore. Crescere in questo modo – prosegue - significare anche dare la possibilità si volgere meglio il ruolo della grande pianificazione”. Insomma una nuova voce "contro" quella di Fidanza su un tema per il quale pende un ricorso al Tar (Tribunale regionale amministrativo) avanzato da Italia Nostra e su cui il consigliere comunale di Pescara Carlo Costantini (Azione) che fu tra l'altro il promotore del referendum che portò alla Nuova Pescara, sta raccogliendo le firme per indire un referendum.

L'occasione per Fidanza anche per annunciare che la bozza dello statuto sul decentramento amministrativo della Nuova Pescara, il titolo IV, è ormai in dirittura d'arrivo tanto che, fa sapere, sarà consegnata la prossima settimana ai segretari generali dei tre Comuni “affinché provvedano ad una lettura che tenda a vedere profili di legittimità: probabilità che credo molto circoscritta perché nell'affrontare la tematica abbiamo sempre avuto il valido aiuto del professore Romano Orrù docente di diritto pubblico comparato all'università di Teramo”.

“Dobbiamo ancora definire alcune questioni importanti sul titolo IV come ad esempio il numero dei municipi – sottolinea -: dopo averlo fatto consegneremo la bozza”. Nel mentre i segretari provvederanno alla rilettura tecnica del documento “noi passeremo alla fase successiva cioè gli altri titoli: abbiamo già detto che sugli altri titoli, una volta trovata la quadra sul decentramento amministrativo, sarà tutto più semplice. Questo non vuol dire che accadrà in un battibaleno: comunque ci sarà una discussione, ci saranno delle questioni su cui soffermarsi però il 31 luglio è una data sulla quale io ho ancora fiducia, panche perché non ho alcun interesse di arrivare a quella data senza aver concluso il lavoro”.

“Sono abbastanza tranquillo – dice ancora il presidente della commissione Nuova Pescara -: i territori continuano ad avere la necessità, che io ritengo giusta per alcuni versi, di difendere alcune peculiarità. Queste ultime vanno inserite in maniera indelebile all'interno dello Statuto perché le peculiarità dei territori devono essere salvaguardate. Ad esempoio Montesilvano ha una peculiarità turistica: le presenze che fa sono solo seconde al bacino di Rimini e sono importanti. Noi facciamo ogni anno 500mlila presenze; abbiamo una concentrazione alberghiera che pur avendo delle lacune, esiste da tanto tempo e continua comunque a fare numeri. Poi c'è il turismo congressuale con il Palacongressi, ma d'Abruzzo visto che è nato con il contributo di Regione e Provincia. Le peculiarità quindi – ribadisce e conclude - vanno salvaguardate e appartengono al territorio. Non sarà possibile successivamente alla costituzione della nuova città”.

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