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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Niente cure palliative domiciliari a Pescara: dal Pd un esposto in procura

Il partito, insieme all'associazione I colori della vita, denuncia la mancata trasparenza sull'uso dei fondi di un servizio Lea (Livelli essenziali di assistenza, Blasioli: "Si muore a casa senza cure", Paolucci: "E' ora di compiere un passo di civiltà"

Un esposto in procura per chiedere chiarimenti su che fine abbiano fatto, se e come siano stati utilizzati i fondi ministeriali ricevuti nel 2019, pari a 1 milione 215 mila 743,61 euro, per attivare la rete delle cure palliative domiciliari per i pazienti a fine vita nella Asl di Pescara. A depositarlo, lamentando la mancanza di trasparenza nel recepire informazioni sia da parte dell'ente che della Asl, sarà il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli che sottolinea come proprio l'Azienda sanitaria di Pescara sia l'unica, sul territorio, a non aver mai attivato la rete delle cure palliative domiciliari istituite da almeno un decennio. “Il rapporto Agenas – spiega annunciando l'intenzione di presentare l'esposte – ci dice che la Regione è molto indietro su questo tema. In particolare la Asl Pescara non ha una rete e questo si sa dal 2019”, sottolinea ricordando che proprio quell'anno presentò un'interpellanza all'assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì perché si attivasse il servizio, previsto tra l'altro dai Lea (Livelli essenziali di assistenza) sul territorio. Un'interpellanza in risposta alla quale la Verì assicurava, prosegue Blasioli, che erano in corso concorsi per assumere 7,5 medici palliativisti, 16 infermieri, 5,5 Oss, 2,5 fisioterapisti e 1,5 psicologi come previsto dal decreto 51 dell'ottobre 2012, precisa il consigliere regionale. Il concorso dei medici, prosegue l'esponente Pd, non ha portato alcuna assunzione: sono stati assunti solo quattro infermieri destinati all'hospice Bouganville dell'ospedale di Pescara, mentre dei 9 fisioterapisti assunti, denuncia, solo uno è arrivato alle cure palliative.

“Purtroppo alla mancanza di cure – incalza Blasioli - si è aggiunta la mancata trasparenza del ministero e dell'ufficio ispettivo della Regione Abruzzo. In due anni e mezzo è stato fatto tutto il possibile portando il tema anche in consiglio e tendando un acceso agli atti. Riteniamo che la popolazione della provincia di Pescara abbia diritto a queste cure: per questo l'esposto in procura”. I pazienti a fine vita, conclude, “devono morire nella propria casa senza cure. A volte c'è l'Adi (Assistenza domiciliare integrata) che supplisce, ma gli infermieri Adi non possono sostituirsi ai medici palliativisti. L'hospice di Pescara ha 16 posti e funziona molto bene, ma il ricorso a questo è un'ulteriore garanzia: in realtà queste cure dovrebbero essere svolte a casa”. Per il capogruppo regionale del Pd Silvio Paolucci l'ennesima dimostrazione di come la Regione su certi tipi di servizi sia inerte e poco trasparente: “sarebbe ora – dichiara – che qualche risultato di civiltà, anche con l'umanizzazione delle cure, inizi ad arrivare”. A denunciare la mancanza di una rete delle cure palliative a Pescara, insieme al Pd, l'associazione I colori della vita.

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