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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Movimento 5 Stelle: "Riaprire il Teatro Michetti"

L'apertura del Teatro Michetti e la valorizzazione del turismo figurano tra i punti cardine del programma cultura che il Movimento Cinque Stelle propone per Pescara

L’apertura del Teatro Michetti, l’ampliamento dei fondi alla cultura nel bilancio comunale, l’assegnazione di fondi su base meritocratica all’insegna della trasparenza e la valorizzazione del turismo culturale sul territorio: sono questi i punti cardine del programma cultura che il Movimento Cinque Stelle propone per Pescara.

Nella conferenza stampa tenutasi ieri presso il cantiere elettorale di via Nicola Fabrizi, Enrica Sabatini, candidato sindaco, Stefania De Marco, Fabio Ventura, candidati consigliere per il comune di Pescara, hanno presentato tutte le iniziative per il programma cultura e non sono mancate le critiche all’attuale gestione del patrimonio culturale e artistico da parte dell’attuale amministrazione.

La prima critica mossa dal Movimento Cinque Stelle pone l’obiettivo sugli investimenti di risorse per l’organizzazione di eventi di grande portata, per lo più economica, affidate ai soliti noti.

Una politica culturale che esclude tutte le piccole e medie realtà culturali del territorio a favore di grandi nomi esclusivamente legati alla corrente dannunziana. Inoltre, si lega a questo, un drastico taglio di fondi che penalizza ancora di più le realtà meno riconoscibili, ma non meno valide presenti in città. Fino a oggi, infatti, la ripartizione degli esigui fondi e la selezione dei singoli progetti è avvenuta con criteri di discrezionalità da parte dell’assessore di turno.

La proposta del Movimento Cinque Stelle non lascia a un unico assessorato la decisione degli investimenti, ma opta per un sistema che coinvolga maggiormente cittadini ed esperti del settore. Un altro dato che emerge dalla conferenza di questa mattina riguarda un investimento di ben 24 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo teatro comunale, del quale risultano fumose la progettualità, il piano di investimenti e i costi di gestione.

E’ facile comprendere come tali promesse di fine legislatura abbiano fini esclusivamente propagandistici di dubbio gusto. Noi crediamo in una pianificazione politica culturale a medio e lungo termine, basata su investimenti realistici di riqualificazione degli spazi esistenti e su un’equa ripartizione, meritocratica e trasparente, dei fondi destinati agli operatori culturali locali sia storici che emergenti.

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