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Montesilvano, Biferi: "Non possono espellermi dall'Udc"

"L'Udc non può espellermi in quanto non può entrare nel merito del gruppo consiliare. La mia non è una politica del chiedere". Così si difende il consigliere "ribelle" Biferi in un'intervista a IlPescara.it

A quanto pare i compagni di partito non hanno potuto perdonare il comportamento di Oscar Biferi il cui voto contrario alla presentazione del consuntivo di bilancio 2010 ha determinato una profonda crisi politica che ha portato alle dimissioni del Sindaco Cordoma. Tuttavia Oscar Biferi in una intervista che ci ha concesso si difende dai numerosi attacchi che alcuni membri della maggioranza gli hanno fatto in questi giorni.

E' vero quanto afferma Oscar de Martinis e cioè che poco tempo fa ha chiesto la presidenza del Cda dell'Azienda speciale per il suo amico Augusto Lino?  


De Martinis sa che non è di mia competenza chiedere posizioni di potere o presidenze per amici perché ciò compete solo ed esclusivamente agli organi del partito. Ed agli organi di partito l'ing. Augusto Lino è ben noto essendone stato in passato il segretario provinciale oltre che candidato nelle liste dell’Udc e promotore della candidatura di Cordoma.

De Martinis dice che la sua è "una politica del chiedere" e qualcun altro dice che quando si tratta di "acchiappare" lei si fa sempre avanti. Come giudica queste parole?


Sono parole volte semplicemente ad infangarmi. De Martinis sa bene come proprio in questi ultimi giorni qualcuno molto in alto a Palazzo mi abbia offerto la Presidenza del Consiglio che prontamente ho rifiutato. Inoltre è ben noto a tutti come già dal 16 Giugno 2010, ho rimesso la delega ai servizi sociali e per la disabilità nelle mani del proprio partito e non direttamente al Sindaco proprio per evitare una crisi politica.  

Come giudica la sua espulsione dal partito?

"Questa richiesta di espulsione non ha alcun fondamento. Com'è possibile richiedere l'espulsione dal partito di appartenenza? I firmatari di questa richiesta dovrebbero sapere che il partito non entra nel merito del gruppo consiliare a meno che non vi sia una norma interna che contempli questa possibilità. Il movimento politico non è in grado di interferire sulla vita del gruppo, a meno che non vi sia una norma interna al gruppo consiliare stesso che consenta questa ingerenza.

E' vero quanto afferma Ermanno Falco che Lei ha sempre attaccato a mezzo stampa componenti della maggioranza e che si è approfittato della sua carica di Presidente della Commissione esprimendosi astiosamente contro provvedimenti al vaglio della sua commissione?

Purtroppo il collega Falco confonde il confronto e la dialettica politica con quello che lui ed alcuni colleghi della maggioranza sono capaci di fare: blaterale polemicamente contro chi la pensa diversamente da loro. Se poi si riferisce ad alcune mie prese di posizione in ordine a quanto promesso ai cittadini attraverso il nostro programma  allora, gli consiglio di tenere fede a tali impegni ricordandogli che ancora oggi, nella nostra amministrazione, manca una politica volta alla collegialità,  alla piena trasparenza e al limpido confronto con i cittadini.

Ho letto la lettera che Lei ha scritto per avere spiegazioni riguardo il piano di bilancio 2010 che generava in Lei forti dubbi. Tuttavia mi sa spiegare come mai Emidio Di felice afferma di aver reso già in due sedute di commissione bilancio tutte le spiegazioni insieme al dirigente Ambrosini? Ed è vero che, dopo le loro spiegazioni non è scaturita alcuna richiesta di chiarimento da parte sua? Di Felice afferma anche che, dopo l'esposizione del consuntivo di bilancio nel C.C. del 24 Agosto, lei lo appoggiò pienamente? Perché le cose sono cambiate?

Vedo che il rag. Di Felice soffre di amnesie. Dovrebbe ben ricordare come nella sua prima audizione, nella Commissione da me presieduta, ci siamo limitati a consegnare parte del materiale da portare successivamente all’approvazione del Consiglio. Materiale privo del parere del Collegio dei revisori dei conti come invece prescrive la legge. Nella seconda audizione, convocata su sue pressioni per il venerdì 24 settembre,  ero assente in quanto mi ero ripromesso di dare tempo ai commissari per approfondire un controverso parere dei revisori tra l’altro consegnato fuori commissione scavalcando anche il ruolo del Presidente.  In mia assenza il documento è stato votato. Il lunedì successivo, nutrendo forti dubbi circa il rispetto del Patto di stabilità, ho prontamente protocollato due lettere di spiegazioni cui non ho avuto riscontro.

Per ciò che riguarda il consuntivo 2009, il dirigente e non l’assessore, ha allegato le sue controdeduzioni al parere dei revisori. Cosa che non ha fatto in questo frangente.

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