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"Mediamuseum e centro storico sono tra i principali obiettivi di crescita culturale della città", parola dell'assessore Carota

L'assessore comunale alla Cultura, Maria Rita Carota, risponde alla nota diffusa dall'associazione Italia Nostra

È l’assessore comunale alla Cultura, Maria Rita Carota, a fornire alcune precisazioni ulteriori riguardo al progetto di recupero di un'ala dell'ex tribunale di Pescara.
E lo fa rispondendo alla nota dell'associazione Italia Nostra.

Il problema è quello noto del progetto finanziato per il recupero completo sia dell'edificio dell'ex tribunale, al cui interno è ospitato il Mediamuseum in una delle due ale, che dell'antistante piazza Alessandrini.

«Italia Nostra mira a creare motivi di contrapposizione che non esistono», dichiara l’assessore alla Cultura, «evidentemente, ancora una volta non si coglie la differenza tra “il dire” e “il fare”. Il Comune ha infatti nella massima considerazione l’attività culturale condotta in questi anni dall’associazione Flaiano e dal Mediamuseum con i quali, credo di non poter essere smentita, vi è un dialogo aperto sulle prospettive di crescita culturale. Parlo in particolare dell’attività di concertazione intorno all’ulteriore riconoscimento della figura e dell’eredità culturale di Ennio Flaiano, prospettiva che ha trovato la piena disponibilità del Ministro Sangiuliano durante la recente visita a Pescara in occasione del 50° della morte del celebre giornalista e sceneggiatore».

Sul punto dell’ipotizzato intervento su una parte dell’edificio dell’ex tribunale, che oggi e da molto tempo versa in uno stato di totale abbandono e non è nella disponibilità del Mediamuseum, l’assessore Carota è molto netta: «Come ho già avuto modo di dire, quella parte dell’immobile non è coinvolta nel progetto di restauro che riguarda gli spazi del Mediamuseum, che è una struttura culturale che come dicevo sta a cuore a me e all’amministrazione comunale. Ma certo recuperare l’immobile lasciandone una parte nel degrado non sarebbe un’azione di buona amministrazione. Oggi la vera novità è rappresentata dalla presenza della proposta dell’Archivio di Stato, che ha bisogno di spazi utili che nella sede attuale non può reperire. Lo scopo per cui quella quota dello stabile è stata inserita nel piano comunale delle alienazioni è quello di rendere concreta una visione sul futuro dell’edificio, che avrà una funzione attrattiva nel cuore del centro storico della città. E il restauro del Mediamuseum e della piazza antistante certamente si farà, come si evince dal progetto finanziato nel piano di “Rigenerazione urbana”. Lungi da me, quindi, favorire una situazione di contrapposizione tra Mediamuseum e Archivio di Stato che, a mio avviso, possono benissimo coesistere in quella collocazione e contribuire entrambi a migliorare l’offerta culturale».      

La Carota poi conclude: «Pescara negli ultimi anni sta investendo molto sulla cultura, con decine di eventi e manifestazioni. Oltretutto su quella zona vi è la massima attenzione da parte dell’amministrazione, come dimostra proprio l’intervento cui accennavo su piazza Alessandrini e sull’ex tribunale; lo stesso posso dire per gli altri siti culturali pubblici e privati di quel distretto urbano, cui dedichiamo il nostro costante interesse anche attraverso la ricerca di fonti di finanziamento utili alla loro piena valorizzazione. Registriamo comunque le considerazioni di Italia Nostra che però sono già parte, e non certamente da oggi, dei nostro obiettivi». 

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