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Masci sulla nuova ordinanza per la dad nelle scuole dell'Infanzia: "Scelta giusta e condivisa"

Il primo cittadino di Pescara spiega le ragioni che l'hanno portato a firmare una nuova ordinanza che tiene chiuse le scuole fino al 6 aprile

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, spiega la scelta di aver firmato una nuova ordinanza nella giornata di ieri, sabato 27 marzo, per la sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole dellInfanzia.
E lo fa con una condivisione sul suo profilo Facebook con la quale motiva la decisione presa in accordo con gli altri sindaci dell'area metropolitana e i medici della Asl.

Il primo cittadino ieri ha dovuto emanare un nuovo provvedimento dopo che l'efficacia di quello precedente era stato sospeso dal decreto del Tar in seguito al ricorso da parte di un gruppo di genitori che chiedeva la riapertura. 

Masci, come prima cosa, ricorda di aver emanato l'ordinanza così come fatto dai suoi colleghi di Montesilvano, Spoltore, Città Sant'Angelo, San Giovanni Teatino, Chieti e altri Comuni dell'area metropolitana: «Ho preso questa decisione dopo aver partecipato al Tavolo per la Sicurezza insieme al prefetto, al questore, ai vertici delle forze dell'ordine e della scuola, al Procuratore della Repubblica, ai medici della Asl di Pescara e della Regione, a diversi sindaci. I presenti, in rappresentanza della Asl e della Regione hanno dichiarato che la discesa del contagio su Pescara derivava senza ombra di dubbio dalla scelta di chiudere le scuole effettuata all'inizio di febbraio e che, al fine di far assestare i dati al ribasso, era necessario prorogare la chiusura fino a Pasqua. Sin dalla prima chiusura ho preso le mie decisioni dopo aver ascoltato le risultanze scientifiche dei medici della Asl al Tavolo sopra richiamato. In questa occasione, però, ho chiesto espressamente ai vertici della Regione, peraltro sempre invitati dal prefetto a ogni appuntamento, di partecipare, perché il presidente del Tar in un suo decreto, emesso a seguito di ricorso di alcuni genitori, aveva sottolineato che avrei dovuto avviare un "veloce" confronto con la Regione prima di prorogare la chiusura. Nei tre decreti emanati a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, lo stesso presidente del Tar ha sempre sottolineato la piena autonomia del sindaco a emanare il provvedimento in questione sulla base di dati scientifici puntuali. Quindi, nessuna causa persa, come qualcuno capziosamente ha voluto far credere, anche perché la causa non è stata ancora discussa, ma una preliminare indicazione di metodo, già da me regolarmente attuato con il Tavolo per la Sicurezza in occasione di ogni provvedimento, tant'è che, dopo aver recepito e acquisito le risultanze mediche, ho prorogato la chiusura. Mai e poi mai ho preso provvedimenti sulla scuola se non costretto dalla crescita esponenziale dei contagi nella fascia di età scolare, rilevata e segnalata puntualmente dai medici della Asl di Pescara, mai e poi mai ho fatto scelte del genere senza consultarmi col mondo della scuola, con gli esperti della sanità e con i colleghi sindaci. In più di una circostanza i medici della Asl hanno affermato che, senza quella decisione immediata di chiusura, la variante inglese del virus avrebbe colpito Pescara in maniera molto più pesante, con un numero di morti notevolmente superiore. E questo mi basta per sapere di aver fatto la scelta giusta. Mi dispiace molto che i bambini non abbiano potuto frequentare la scuola in questo periodo, ma di fronte al contagio e ai morti non c'erano alternative. Se le avessi avute, se i medici o il mondo della scuola me le avessero prospettate, le avrei messe in pratica. Adesso anche Draghi ha detto che il 7 aprile le scuole potranno riaprire, e così Marsilio, per quanto mi riguarda non avrò nessun problema ad allinearmi in tal senso, anche perché i dati del contagio ora sono molto meno preoccupanti di qualche settimana fa. Una cosa è certa, io continuerò a tutelare con assoluta determinazione la salute dei pescaresi, senza recedere di un passo, altrimenti il virus non lo sconfiggeremo mai».

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