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Masci torna sulla questione filovia: "Andrò al Ministero per avere chiarimenti, l'opera dev'essere completata"

Il primo cittadino pescarese dopo aver letto attentamente la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso del Comitato strada parco evidenzia come non vi sia alcun atto citato riguardante l'attuale amministrazione di centrodestra

Il sindaco di Pescara Carlo Masci interviene nuovamente sulla sentenza del Tar di Pescara che ha accolto il ricorso del Comitato strada parco per il blocco dei lavori per la filovia. Masci, dopo aver letto attentamente la sentenza dei giudici, ha ripercorso tutto l'iter burocratico, amministrativo e politico dall'inizio ad oggi, compresa l'ultima delibera dell'aprile 2019 della giunta Alessandrini, che ha permesso a Tua di eseguire i lavori ora contestati:

"Non c'è un solo atto che riguardi l'amministrazione da me guidata. Il Tar osserva che: 1) siccome il mezzo da utilizzare nel percorso è diverso rispetto a quello inizialmente previsto (non più ibrido elettrico-gasolio a guida vincolata, ma totalmente elettrico a guida tradizionale), deve esprimersi nuovamente il Comitato Via, mentre la Regione sostiene che non sia necessario perché il mezzo odierno, essendo totalmente elettrico, è migliorativo rispetto al precedente (ibrido elettrico-gasolio) e il Comitato VIa ritiene di non dover tornare a esprimersi; 2) il Ministero deve rilasciare un'autorizzazione complessiva preventiva dell'opera, e non, come ha fatto, un'autorizzazione preventiva per il terzo lotto, rinviando al completamento dei lavori l'autorizzazione definitiva. Quindi, è tutta una questione che riguarda Ministero e Regione sulla necessità (o meno) di ripetere adempimenti già effettuati in considerazione della sostituzione del mezzo da utilizzare. Il Tar, scolpendo il suo parere nella sentenza, indica (a suo avviso) al Ministero e alla Regione la strada da seguire per arrivare a instradare il mezzo sulla strada parco."

Per Masci, si tratta di una vicenda che appare kafkiana con i Comuni di Pescara e Montesilvano che non hanno mai gestito direttamente le procedur e gli appalti, ed anzi sono parti lese per una vicenda che va avanti da quasi 30 anni fra ricorsi, sentenze, contro ricorsi, appelli e varie interpretazioni.

"Adesso non possiamo piu attendere, è giunto il momento di chiudere la "querelle" amministrativa per dare ai cittadini un trasporto pubblico efficiente, per attuare quella transizione ecologica che tutti a parole auspicano, ma che trova mille difficoltà ad affermarsi nella realtà, per i tanti interessi - piccoli e grandi - che necessariamente rimette in discussione. Con il presidente Marsilio ci siamo già sentiti. Provvederò a convocare a breve un tavolo tecnico, chiamando a raccolta tutti gli enti interessati, e mi recherò personalmente al Ministero (insieme alla Regione e a Tua) per verificare se, oltre alla doverosa impugnazione al Consiglio di Stato della sentenza, sia possibile comunque che Ministero e Regione effettuino, ad abundantiam, in tempi brevi gli adempimenti richiamati nella sentenza in discussione. Perché una cosa è certa, al di là delle beghe procedurali-giudiziarie, non causate dal Comune di Pescara o, comunque, da questa amministrazione (che, se anche per assurdo volesse, non potrebbe fermare atti di altri enti in corso senza rischiare conseguenze contabili insostenibili), il nostro territorio non può rinunciare ad avere un trasporto pubblico efficiente che colleghi le varie città che lo compongono, in un'ottica di interconnessione sostenibile, che permetta ai cittadini di muoversi rapidamente senza dover spendere cifre sempre più esagerate per i carburanti delle loro auto."

Il sindaco ha parlato poi di incoerenza e ipocrisia del centrosinistra, che quando era al governo della città ha approvato il progetto esecutivo dei lavori autorizzati dal Ministero ed eseguiti da Tua (con la procedura contestata dal Tar) e oggi attacca l'amministrazione di centrodestra sapendo che non vi è alcun atto riferibile a questa amministrazione nella vicenda giudiziaria:

"Infine, ci sono i signorotti del No a ogni costo, che, per piccoli interessi personali o di gruppo o di partito, bloccano qualsiasi opera pubblica, mascherandosi dietro finti ideali, con l'utilizzo forzato di cavilli normativi o interpretazioni capziose. L'unico risultato che hanno ottenuto finora è quello di aver bloccato lo sviluppo di un Paese dalle mille potenzialità, facendolo diventare una mediocrazia che, dopo venticinque anni di polemiche, continua a restituire ai giovani una tratta di 40 minuti a corsa per fare sei chilometri di strada. E poi ci meravigliamo se i nostri giovani più intraprendenti vanno via dall'Italia.

Noi non siamo di quella pasta, noi non ci faremo intimorire e ingabbiare dalle critiche strumentali e preconcette, difenderemo il lavoro fatto dal Ministero, dalla Regione, dalla Tua, persino quello fatto dal sindaco Alessandrini e dalla sua giunta, che ci hanno preceduto, perché siamo convinti che il trasporto pubblico elettrico sia fondamentale per la nostra città, a costi accessibili per i cittadini, che sono ancora costretti - nel tempo della transizione ecologica - a utilizzare l'auto privata per mancanza di una vera alternativa. Pescara vuole correre, Pescara non si può fermare!"

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