rotate-mobile
Politica

Marsilio su rimozione di Mancini da dg della Asl ritenuta illegittima: "Ci riserviamo il ricorso in Cassazione"

Il presidente della giunta regionale fa sapere che sarà valutato il ricorso in Cassazione contro la sentenza emessa dalla Corte d'Appello che conferma la decisione del tribunale di Pescara

«Ci riserviamo il ricorso in Cassazione».
Così il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, riguardo alla sentenza della Corte d'Appello dell'Aquila che ha confermato la decisione del tribunale di Pescara sulla illegittimità della rimozione di Armando Mancini dal ruolo di direttore generale della Asl pescarese.

Marsilio risponde anche alle critiche mosse da Silvio Paolucci, capogruppo del Pd in consiglio regionale: «Assetato di potere non si rassegna alla sconfitta elettorale».

Così ancora il presidente della giunta regionale: «La cultura stalinista di tagliare le teste e occupare le posizioni in maniera totalitaria appartiene al consigliere Paolucci e al suo partito e non al sottoscritto. Tutte le persone nominate dalla giunta D’Alfonso e dall’assessore Paolucci sono rimaste al loro posto fino alla scadenza dei loro contratti, senza alcuna caccia alle streghe. Nessuno è stato mandato via senza un giustificato motivo, le sostituzioni sono avvenute alla naturale decadenza dei contratti o in caso di dimissioni anticipate. Nel caso del dottor Mancini lo stesso è stato valutato da una commissione tecnica nominata da lui e sulla base di un contratto e obiettivi da lui fissati. Per quanto mi riguarda, dopo aver ricevuto da una commissione tecnica a norma di un contratto vigente un giudizio fortemente negativo, di insufficienza dei risultati raggiunti, la giunta regionale ha deliberato la decadenza automatica del direttore generale della Asl di Pescara quale atto dovuto. I tribunali hanno deciso diversamente, leggeremo con attenzione la sentenza e ci riserviamo di andare in Cassazione dopo aver compreso quale è il vulnus del loro giudizio. Quello che è certo è che se c’è un assetato di potere e di poltrone, e che non perde occasione di urlare alla luna nella difesa delle posizioni che ha occupato sistematicamente, è proprio il consigliere Paolucci. Purtroppo non si rassegna all’idea molto democratica che quando uno perde le elezioni c’è qualcun altro al posto suo che ha il dovere e il diritto di fare le nomine». 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Marsilio su rimozione di Mancini da dg della Asl ritenuta illegittima: "Ci riserviamo il ricorso in Cassazione"

IlPescara è in caricamento