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Marcozzi: "Nel prossimo consiglio regionale il voto per la commissione permanente su sistema idrico e cambiamenti climatici"

La consigliera regionale, presidente della commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica, parla di un voto importante che porterebbe l'Abruzzo a essere la prima regione in Italia con un organismo politico di questo tipo

Il 30 maggio prossimo il consiglio regionale d'Abruzzo voterà per l'istituzione della commissione permanente su cambiamenti climatici e sistema idrico. Lo ha fatto sapere la consigliera Sara Marcozzi, prima firmataria della proposta e presidente della commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica.

"Sarà un giorno importante per l'Abruzzo, che può diventare la prima Regione in Italia a dotarsi di un simile organo politico. Dopo il parere favorevole della giunta per il regolamento grazie al voto compatto di tutto il centrodestra, che ha superato l'incomprensibile voto contrario del Movimento 5 Stelle per il centrosinistra, confido nella responsabilità di tutti affinché, in consiglio, si arrivi a un'approvazione rapida. Abbiamo lo scopo di efficientare la gestione idrica, racchiudendo in un'unica commissione ogni competenza in tema acqua, superando la rincorsa dell'emergenza con la programmazione a lungo termine. Dall'uso idropotabile a quello agricolo, da quello industriale all'idroelettrico: la commissione diventerà uno strumento innovativo, capace di mettere ordine tra le sei società di gestione della risorsa idrica, i cinque consorzi di bonifica, Ersi e Arap. Serve una visione dall'alto, non offuscata da quelle logiche campanilistiche che hanno rappresentato un freno alla risoluzione dei tanti problemi che gli abruzzesi subiscono, tra reti colabrodo, interruzioni di servizio e frammentazione gestionale”.

La Marcozzi ricorda che il lavoro fatto con la commissione sull'emergenza idrica ha portato alla redazione di un documento unico che traccia una strada condivisa:

“Sono obiettivi ambiziosi per l'Abruzzo, che abbracciano anche interventi di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e di fenomeni atmosferici estremi. Ci troviamo in un momento storico più unico che raro, nel quale convergono volontà politica e disponibilità economica. Tirarsi indietro oggi sarebbe un errore storico imperdonabile. È per questo che mi batto da mesi affinché nasca un nuovo organo capace di riorganizzare la gestione idrica con una visione unica, a garanzia del nostro bene più prezioso"

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