Manifesto Pdl sui rom a Pescara, il commento dell'Arcidiocesi
Anche l'Arcidiocesi di Pescara intervene sul caso dei manifesti affissi dal Pdl in città riguardanti la presenza dei rom nelle case popolari
Non possiamo non esprimere disagio nel leggere i manifesti apparsi ieri in città a firma del Popolo delle libertà circa l'azione intrapresa dall'amministrazione cittadina per fronteggiare la delinquenza e gli abusi negli alloggi popolari.
La generalizzazione utilizzata nell’accostamento di “Rom” e “delinquenti” ci è sembrata una corrispondenza inopportuna. È vero che spesso la cultura nomade – se è possibile ancora chiamarla così – si è macchiata di illegalità, ma rendere l’equazione matematica è un pregiudizio razziale e non aiuta il clima già pesante che si respira in città.
Avevamo scelto di non esprimerci dopo le manifestazioni seguite alla morte di Rigante. Volevamo mantenere bassi toni, far “sbollire la rabbia”, contando sulla prudenza della pubblica amministrazione e sulla necessità di far rispettare le leggi, non solo ai Rom, ma a tutti i cittadini che delinquono, ma non abbiamo potuto far silenzio difronte ai 6x3 che tappezzano “orgogliosi” la città: i fatti parlano da soli, o hanno bisogno di “vanitosa” pubblicità?
La legalità è un valore fondamentale che va difeso sempre per il bene di ogni singolo cittadino e della comunità intera e gli eventi tragici e inaspettati devono favorire innanzitutto autocritica e verifica del lavoro svolto e poi stimolare percorsi di mediazione, riconciliazione per una reale convivenza nel rispetto delle norme.