Da tre anni niente bonus sociale idrico per le famiglie in condizioni di povertà: Blasioli (Pd) chiede spiegazioni all'Ersi
Il consigliere regionale denuncia lo stallo del bunus che spetterebbe a chi ha un Isee sotto i 10mila euro e fino a 20mila quando ci sono almeno quattro figli: inviata una lettera all'Ente regionale del servizio idrico
Niente bonus sociale idrico per le annualità 2021, 2022 e 2023. A denunciarlo è il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli che il perché lo ha chiesto direttamente all'Ersi (Ente regionale servizio idrico) con una lettera. “Un’omissione – sottolinea - che si ripercuote ovviamente sulle tasche delle numerose famiglie che versano in comprovate situazioni di difficoltà economica”.
Blasioli ricorda che il bonus spetta alle famiglie con Isee non superiore ai 9.530 euro, soglia che sale a 20mila euro in caso di famiglia numerosa e cioè con almeno 4 figli a carico. “A ciascun componente viene infatti garantita la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi più uno sconto sui canoni di depurazione e fognatura per cui, a titolo di esempio, una famiglia composta da tre persone può contare annualmente su un risparmio di 100-120 euro. Una somma significativa, ancor più in un periodo contrassegnato dall’aumento dei costi energetici e dall’alto tasso di inflazione”, aggiunge.
“Rammentiamo inoltre che per ottenerlo non occorre presentare alcuna domanda, ma è sufficiente farsi rilasciare dall’Inps un Isee in corso di validità e attendere due mesi per la verifica dei requisiti. Sarà dunque l’Inps a trasmettere i dati degli aventi diritto agli enti gestori, ai quali è demandata l’applicazione del bonus idrico”, tiene a precisare il consigliere dem.
In merito al ritardo lo stesso “sarebbe imputabile al mancato completamento degli adempimenti preliminari in materia di privacy da parte degli enti gestori. Abbiamo dunque interpellato Ersi e Regione Abruzzo per chiedere conto di questo stallo, capire quali siano ad oggi gli enti autorizzati ad erogare il bonus, quali siano le criticità che ostacolano ancora il riconoscimento del beneficio da parte di altri gestore e appurare soprattutto – conclude - se gli enti in questione abbiano o meno risposto correttamente e nei tempi alle richieste di Arera sui dpa, gli accordi per il trattamento dei dati per accedere allo sportello Acquirente unico”.