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Di Maio lascia il Movimento 5 Stelle: tre abruzzesi potrebbero seguirlo

Tra i 35 deputati e i 40 senatori che avrebbero già firmato l'adesione al nuovo gruppo ci sarebbero anche Primo Di Nicola, Gianluca Vacca e Daniele Del Grosso

Tre parlamentari abruzzesi potrebbero seguire il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, dopo la sua decisione di lasciare il Movimento 5 Stelle per fondare il nuovo partito "Insieme per il futuro". Secondo quanto si apprende, infatti, tra i 35 deputati e i 40 senatori che avrebbero già firmato l'adesione al nuovo gruppo ci sarebbero anche il senatore Primo Di Nicola e i deputati Gianluca Vacca, ex sottosegretario, e Daniele Del Grosso. Nessuna dichiarazione è arrivata, al momento, dai diretti interessati, ma le indiscrezioni parlano di un loro possibile approdo in Ipf.

Intanto Di Maio, ieri sera in conferenza stampa, ha parlato di “una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare: oggi io e tanti altri colleghi lasciamo il Movimento 5 stelle, quella che da domani non sarà la più grande forza politica in Parlamento”. Per l’ex capo politico dei pentastellati, “continuare a mettere in difficoltà il governo solo per provare a recuperare qualche punto percentuale senza neanche riuscirci, picconare la stabilità del governo per una crisi di consenso è da irresponsabili. In un momento così delicato, la guerra non è uno show mediatico è maledettamente vera”, ha aggiunto.

E ancora: “In questi mesi la prima forza politica in Parlamento aveva il dovere di evitare ambiguità, abbiamo fatto un’operazione verità raccontando le cose che non andavano partendo proprio dall’ambiguità in politica estera del M5s”. Di Maio ha ricordato di essere stato oggetto di una vera e propria “escalation contro una singola persona, attacchi personali quotidiani che hanno minato la compattezza del governo”.

Poi Di Maio ha concluso: “In questi giorni alcuni di noi sono stati messi di fronte a un bivio: scegliere tra le posizioni del proprio partito e la statura e la credibilità dell’Italia. Noi non abbiamo avuto dubbi da che parte stare. Ognuno di noi dovrebbe considerare la politica come missione. Io ho sempre tenuto a mente di aver giurato da ministro sulla Costituzione della Repubblica che chiede di mettere davanti a ogni cosa il nostro Paese. Anche quando si devono fare rinunce politiche. Rinunce al tuo partito”.

Per il deputato pescarese di Alternativa Andrea Colletti, espulso dal Movimento 5 Stelle dopo aver votato contro il governo Draghi, "ormai la politica, che dovrebbe essere una cosa positiva, è diventata solo la politica delle poltrone. Di Maio e i dimaiani ormai avevano paura che chi avrebbe fatto le prossime liste elettorali li avrebbe depennati così come loro hanno fatto con altre persone, attraverso i loro tirapiedi sui territori, alle politiche 2018, alle europee 2019, alle varie regionali e alle varie comunali. Ma questa diatriba tra dimaiani e contiani dimostra sostanzialmente che sono la stessa cosa poichè alcuni di coloro che erano i più ferventi dimaiani, Taverna, Toninelli, Bonafede, vedendo un possibile cavallo vincente, Conte, hanno semplicemente cambiato sponda non cambiando modo di essere".

Infine la senatrice Gabriella Di Girolamo: "Non lascio il Movimento 5 Stelle al quale faticosamente stiamo dando una nuova prospettiva. Resto dove ho iniziato la mia esperienza politica per sostenere fermamente il nuovo corso inaugurato dal presidente Giuseppe Conte, che sostengo con tutta la mia convinzione. Riconosco la leadership del presidente Conte che è molto apprezzato dai cittadini e dalla società civile, ben oltre i confini del nostro movimento. Un consenso genuino e popolare conquistato fin dal suo primo governo grazie al suo stile ma anche, e soprattutto, grazie alle sue capacità. Non si molla di un millimetro".

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