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La Lega replica alle polemiche sull'Abruzzo Pride: "Pura strumentalizzazione politica, la città ha altro a cui pensare"

Il gruppo consiliare leghista al Comune replica in merito alle polemiche e critiche sollevate sulla questione della location del flash mob dell'Abruzzo Pride

L'Abruzzo Pride è stata un'occasione per l'ennesimo attacco alla Lega ed a Salvini, con una strumentalizzazione politica che ormai caratterizza tutti gli eventi e le manifestazioni dell'orgoglio omosessuale in Italia. A dichiararlo il gruppo consiliare della Lega al Comune con i consiglieri, gli assessori Martelli e Sulpizio, il capogruppo D'Incecco, il presidente del consiglio Antonelli ed il vicesindaco Santilli.

La replica arriva dopo le polemiche relative alla mancata concessione di piazza primo Maggio e dell'area della nave di Cascella al movimento per il flash mob dell'Abruzzo Pride. La Lega sottolinea come sia stato garantito il diritto di manifestare e di scendere in piazza, ricordando che proprio l'organizzatore Marco Lozzi ha chiesto all'assessore Di Nisio lo spazio per l'evento proponendo tre location: la spiaggia antistante la nave di Cascella, lo spazio del battuto in zona Madonnina, oppure,piazza Salotto, oltre, ovviamente, ai locali del Circolo Aternino, che ha ospitato tutta la ‘Pride Week’.

A PESCARA IL PRIMO FLASH MOB DELL'ABRUZZO PRIDE

Secondo i consiglieri però c'è un secondo livello politico del dibattito, ovvero quello che tenta costantemente di attaccare la Lega e Salvini in merito ai temi sull'omosessualità, che hanno diritto di esprimere le proprie posizioni sull'argomento provocando una sorta di razzismo inverso per chi non ha idee allineate con la comunità Lgbt+.

Quanto all’utilizzo della spiaggia antistante la Nave di Cascella nell’agosto dello scorso anno riteniamo che la concessione di quell’area al leader del primo partito italiano, che all’epoca era anche ministro dell’Interno, dunque carica istituzionale espressione del Governo, presenza che ha posto anche specifiche esigenze di sicurezza per un evento che avrebbe e ha in effetti richiamato migliaia di persone, sia impossibile da paragonare alle necessità di un flash mob sul sesso

La Lega infine conclude che la polemica è riuscita a far parlare dell'Abruzzo Pride e dell'evento, dopo che per una settimana nessuno ne aveva parlato e con la città che è alle prese con la crisi causata dal Covid19.

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