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Indennità agli assessori comunali, la lettera di Antonelli

L'assessore alla Gestione del territorio Marcello Antonelli ha detto la sua sulla questione dell'indennità agli assessori comunali

Gentile Direttore,

l’intervento odierno del Pd sui presunti aumenti delle indennità corrisposte agli assessori comunali di Pescara merita una precisazione per ristabilire la verità dei fatti. Partiamo dal dato concreto: gli assessori non hanno beneficiato di alcun aumento dal 2009 a oggi. L’indennità mensile che viene corrisposta a ciascun membro dell’esecutivo si aggira, mediamente, intorno ai 2mila euro, variabili in base alle detrazioni fiscali che, come per tutti i contribuenti italiani, variano annualmente, somma peraltro ridotta del 50% per chi, come nel mio caso, non ha richiesto l’aspettativa non retribuita dal proprio posto di lavoro. Per meritare quella indennità ciascun assessore lavora in media almeno 10-12 ore al giorno, e molti hanno lasciato la propria professione per dedicare il proprio tempo all’amministrazione del territorio.

Non ci ha costretto nessuno, per carità, e personalmente considero un onore ricoprire, da quattro anni e mezzo, la carica di Assessore nella Città di Pescara. Ma è evidente che il tono scandalistico proposto al tema delle indennità corrisposte ai membri dell’esecutivo non rende merito alla realtà dei fatti. Mi si dirà: ‘quella realtà non l’abbiamo detta noi, ma l’ha detta il Pd’. Bene, ma le realtà fornite da terzi vanno anche verificate prima di essere ‘sbattute’ in prima pagina sui giornali, con l’unica finalità, purtroppo, di fomentare quel clima di anti-politica che sicuramente non fa bene all’Italia e agli italiani.

Specie quando quella ‘realtà’ corrisponde a una menzogna. E per verificarlo sarebbe stato sufficiente chiedere i cedolini mensili di pagamento che qualunque assessore sarebbe stato ben lieto, anche ieri, al termine della conferenza stampa del Pd, di fornire a qualunque giornalista, in nome di quella trasparenza che ha sempre caratterizzato il nostro agire, e questo rappresenta un vanto. Il Pd però ieri, per giustificare i presunti aumenti di spesa, ha assunto come ‘base di prova inconfutabile’ gli importi previsti in bilancio per le indennità degli assessori nel 2012 che, raffrontate con quelle del 2013, sono evidentemente minori.

Elementare, anche in questo caso, la spiegazione: nel bilancio di previsione del 2012 la spesa stanziata per coprire le mensilità degli assessori era pari a 615mila euro, ma la somma effettivamente erogata a chiusura dei conti è stata pari a 549.610,97 euro, questo perché durante il 2012 alcuni assessori (tre per la precisione) hanno lasciato il proprio incarico, e prima della nomina dei tre sostituti sono intercorsi dei mesi, con il relativo congelamento delle indennità, che hanno prodotto un risparmio all’Ente Comune. Non solo: un quarto assessore, per vicende personali, nel corso del 2012, si è autosospeso rinunciando per alcuni mesi anche alle relative spettanze, e anche questo ha prodotto un risparmio delle spese.

Nel corso del 2013, la somma stanziata in bilancio per pagare le indennità della giunta non è cambiata di una virgola, è rimasta sempre di 615mila euro, e i conti si chiuderanno con l’effettiva erogazione di 564.456,24 euro, perché nel corso dell’anno non ci sono state sospensioni né assenze degli assessori, e comunque ci sarà un risparmio rispetto allo stanziamento.

Anzi, nel 2013, l’Ente ha anche risparmiato perché la legge ha eliminato le indennità di carica erogate, sino allo scorso anno, anche ai Presidenti delle Circoscrizioni. A questo punto è evidente come sia facile cadere nelle trappole ‘politiche’, specie in un periodo di piena campagna elettorale come quella che già stiamo vivendo e che, a mio modesto giudizio, impone un supplemento di attenzione da parte di tutti.

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