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Inchiesta Rimborsopoli Regione Abruzzo, parla Costantini: "Ecco la mia verità"

Il consigliere regionale Carlo Costatini racconta la sua verità in merito all'inchiesta che lo vede coinvolto nel presunto scandalo dei rimborsi alla Regione Abruzzo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Cari Amici,
quello che ora mi interessa farvi sapere sono le ragioni per le quali ormai in tutta Italia sono associato alla banda dei disonesti che negli anni hanno depredato le casse dei Consigli Regionali.
Proprio io, che negli ultimi anni ho rinunciato ad oltre 1.100.000,00 euro di “prebende” (il conteggio analitico lo troverete alla fine), lasciandoli nelle casse dello Stato e della Regione.
La mia situazione è molto semplice e del tutto speculare a quella resa nota ieri dal mio collega, Cesare D’Alessandro.
In occasione della partecipazione ad un convegno nel settembre 2009, io, il collega D’Alessandro e sua moglie andammo a cena in un ristorante nelle vicinanze dell’albergo.
Quando ci presentarono il conto, quasi 360,00 euro, rimasi sbalordito e dissi al collega D’Alessandro (la circostanza mi è stata ricordata da sua moglie) che sarebbe stato, per quanto legittimo, immorale presentare una rendicontazione così elevata.
Per questo decidemmo di far separare i conti e di farci rilasciare, ai fini della rendicontazione, due ricevute da 80,00 euro e di pagare la restante somma di tasca nostra; sia i 120,00 euro riconducibili alla moglie del collega D’Alessandro, che altri 80,00 euro riconducibili al nostro pasto.
In concreto, pur avendone il diritto e la possibilità, ho rinunciato a farmi restituire dalla Regione 40,00 euro, oltre ad altri 10,00 euro per la sosta dell’auto in occasione del convegno, pure documentata.
Per quanto riguarda la camera dell’hotel, la spesa dell’uso singolo e doppio risultava sostanzialmente identica, come ha ricordato ieri il mio collega D’Alessandro.
Questi i fatti che, consentendomi di documentare di aver beneficiato di rimborsi inferiori a quelli che mi competevano per legge, mi consentiranno anche di spiegare ai Magistrati che non sono un truffatore.
Resta, però, il danno incommensurabile che ho subito; e quando qualcuno subisce ingiustamente un danno, il colpevole non può mai mancare.
Sono colpevoli i Magistrati che mi hanno iscritto nel registro degli indagati, per quanto nella imminenza della campagna elettorale?
Direi proprio di no, anche perché questo atto mi consentirà nei prossimi giorni di sostenere un interrogatorio e di spiegare abbondantemente quello che vi ho anticipato.
Sono colpevoli i giornalisti ed i mezzi di informazione in generale?
Direi anche di no, considerato che se avessero taciuto l’iscrizione nel registro degli indagati di un personaggio pubblico per un reato così grave non avrebbero svolto correttamente il loro ruolo di informazione dell’opinione pubblica.
Ma allora chi sono i colpevoli?
Con chi deve prendersela una persona che negli anni ha sottratto, solo in ragione della propria credibilità, ingenti risorse economiche alla propria famiglia ed oggi si ritrova “infangato” anche nelle zone più remote d’Italia?
Con i ladri!!!
Con quelli che hanno rubato a più non posso, ponendo i Magistrati, come anche i giornalisti e l’opinione pubblica in generale nella condizione di supporre che in fondo siamo tutti uguali; tutti ladri e disonesti!
Se avessi gli strumenti giuridici farei causa a loro ed a loro chiederei di essere risarcito.
Ma non li ho e l’unico rimedio che ho a disposizione è quello di raggiungere il maggior numero di persone possibile, per fargli sapere che sono una persona onesta.
Per questo ho bisogno dell’aiuto di tutti, dell’informazione e della rete, che sono certo non mancherà
                                                                                      Carlo Costantini

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