Italexit: "Giusto sottoporsi ai test antidroga sistematici in Comune, ma si facciano anche quelli psico-attitudinali"
Il coordinatore regionale Pietrangeli e quello di Pescara Creati sostengono l'idea del sindaco sebbene parlino di poca attenzione e di vicenda "deprimente". Per loro però sarebbe il caso anche di procedere con altri accertamenti visti i comportamenti fuori controllo spesso registati durante e dopo il covid
La vicenda è “deprimente”, ma per gli esponenti locali di Italexit meglio i test antidroga sistematici che il ripetersi di situazioni simili.
Questa in sostanza la posizione espressa commissario dal commissario regionale di Italexit Massimo Pietrangeli e dal coordinatore su Pescara Marius Creati, in merito alla decisione del sindaco Carlo Masci di procedere con i test dopo l'inchiesta che ha travolto Palazzo di Città sia su presunti appalti truccati che sullo spaccio di droga. Inchiesta che vede al momentio17 persone indagate e che tra i cinque arrestati conta anche l'ex dirigente al settore Lavori pubblici Fabrizio Trisi ora ai domiciliari.
“Pur trovando abbastanza deprimente il dover constatare che anche nei luoghi istituzionali si fa uso di droghe, e sorvolando sul fatto che una migliore attenzione dell’amministrazione comunale di Pescara avrebbe potuto e dovuto riscontrare con tempestività molto maggiore il comportamento 'anomalo' di importanti funzionari e dipendenti, Italexit valuta positivamente la eventuale decisione di fare dei test antidroga ai dipendenti comunali – afferma Pietrangeli -. A questo punto suggeriamo che non sarebbe male chiedere un test psico-attitudinale e di logica per gli amministratori, in quanto abbiamo visto come in tempo di lockdown, a volte perfino con grande sprezzo del senso del ridicolo, essi si sono distinti per mettere in atto misure ancor più stringenti dei già illegittimi e liberticidi Dpcm, creando situazioni surreali quanto tragiche per l’intera cittadinanza”, aggiunge riferendosi ad alcuni episodi di cronaca del tempo.
“Il caso della droga all'interno del Comune ci lascia basiti ma non indifferenti visto che rappresenta un problema dell’intera collettività; si può anzi dire che Pescara naviga nella droga, purtroppo – aggiunge Creati - All’intervento di Luciano D’Alfonso noi rispondiamo che la Grande Pescara va fatta, ma senza l’omertà della grande politica di contorno. Oggi è necessario che la politica non sia più intoccabile e al di sopra di tutto, ma che torni invece a dimensione d’uomo per garantire la rispettabilità della democrazia”.
“Se un uomo è colpevole, non vuol dire che tutti sono colpevoli - precisa -. Sebbene appoggiamo la proposta del sindaco Masci di test antidroga e antialcol all’interno del Comune su base volontaria crediamo che vada preso in considerazione anche un controllo sistematico, oggi reso possibile da tecnologie già messe a punto. La questione non è ideologica, non è un bicchiere di prosecco o uno spinello in sé e per sé, ma verte intorno alla condotta morale di chi lavora per la collettività ricoprendo incarichi pubblici: la correttezza morale – conclude Creati - e non il degrado dei comportamenti, dovrebbe essere premiata”