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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

L'assessore Imprudente sulla caccia ai cinghiali: "Servono soluzioni urgenti dal Governo"

L'assessore regionale e vicepresidente della giunta interviene a seguito dell’incontro della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni con il sottosegretario Vannia Gava

L'assessore regionale e vicepresidente della giunta Emanuele Imprudente interviene all'indomani dell'incontro avuto con il sottosegretario del Ministero della transizione ecologica Vannia Gava, durante la seduta della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, sulla questione della regolamentazione della caccia alla fauna selvatica, in particolare per i cinghiali. L'assessore ribadisce che il Governo deve adottare misure emergenziali immediate per dare risposte alle aziende ed operatori agricoli e del settore zootecnico gravemente danneggiati dalla poliferazione degli ungolati.

Le Regioni hanno concordato sulla necessità di porre in essere provvedimenti immediati e d’urgenza che prevedano, tra l’altro, dei piani di controllo da attivare con la tecnica della braccata, l’ampliamento dell’attività venatoria, ovvero dei tempi di caccia agli ungulati, e interventi tesi ad esercitare piani di controllo anche all’interno delle aree protette. Inoltre le regioni chiedono decisioni urgenti anche sul fronte del pagamento dei danni da fauna selvatica agli agricoltori, attingendo alle risorse provenienti dalle concessioni governative per l’esercizio venatorio e ad una riforma dell’Ispa (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) su base regionale.

Imprudente parla di un problema non più differibile affrontato a tutto campo e con la massima serietà:

"Da parte nostra, fino ad ora abbiamo esperito tutti le azioni possibili, ovviamente nei limiti consentiti dalla legge. Noi Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione ma abbiamo chiesto al Governo, che tramite il sottosegretario Vannia Gava, si è detto disponibile, misure urgenti ed eccezionali che consentano di intensificare l’attività venatoria sugli ungulati e la possibilità di agire anche sulla sovrabbondanza di cervi e caprioli, che danneggiano le colture di pregio come le vigne, gli ulivi e gli impianti di piante tartufigene”. 

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