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Immigrati in centro di accoglienza a Moscufo, CasaPound dice no

Questa mattina una delegazione si è recata in paese per trovare una soluzione all’imminente ricollocamento di 45 extracomunitari presso uno stabile: “La popolazione è contraria, siamo pronti a scendere in piazza al loro fianco”

Questa mattina una delegazione di CasaPound, dopo essere stata contattata dai cittadini del paese, si è recata a Moscufo per meglio analizzare e trovare una soluzione all’imminente ricollocamento di 45 extracomunitari presso uno stabile del paese.

“Sono tante e forse troppe le segnalazioni dei cittadini che arrivano in questi giorni - afferma Mirko Iacomelli - tutte riguardo l’apertura del centro d’accoglienza. Impensabile e improponibile andare a piazzare 45 extracomunitari in un comune di circa 2000 abitanti, ancora più scellerata e senza logica, fare questo in uno stabile attualmente abitato da 3 famiglie e collocato vicino ad una ludoteca per bambini”.

“Questo è un vero e proprio metodo coercitivo attuato dal proprietario dello stabile", continua nella nota il responsabile pescarese dopo aver effettuato un presidio sul luogo, "ancora peggio se pensiamo che lo stabile, situato sulla ss 151, è abitato da diverse famiglie, tra cui un'anziana signora che si è recata in lacrime dal sindaco di Moscufo chiedendogli di non essere messa in condizioni di andarsene, non c'è un vero e proprio sfratto nei suoi confronti ma che sicurezze possiamo garantire a un'anziana lasciandola sola in balia di 45 extracomunitari che fanno tutto tranne che scappare da una guerra?".

Iacomelli sottolinea polemicamente che "d’altro canto alla cooperativa interessano i soldi, non far trascorrere una serena pensione alla signora. Oltre questo, chi più porterà i propri figli nell’adiacente ludoteca sapendo che a due metri da questa ci saranno 45 extracomunitari di cui non sappiamo niente, se siano criminali, spacciatori o quant’altro? Non solo, lo stabile in questione è privo anche di un sistema fognario adeguato per l’accoglienza di così tante persone”.

“Ma la cosa peggiore - termina Iacomelli - è che questo progetto sta procedendo nonostante l’opposizione dell’amministrazione comunale nonché della stragrande maggioranza degli abitanti, con i quali, siamo pronti a scendere in piazza per impedire fisicamente l’apertura del centro. Prefetture e cooperative hanno dimostrato il totale disinteresse della volontà dei cittadini di Moscufo preferendo pensare al proprio tornaconto, ma non hanno considerato che questa volta a scendere in campo ci sarà CasaPound”.

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