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Il presidente Marsilio sul green pass obbligatorio: "Da strumento di apertura a strumento di costrizione e limitazione"

Il presidente della giunta regionale critica la decisione imposta dal governo centrale riguardo all'obbligatorietà del certificato verde per entrare in diversi luoghi

Il presidente della giunta regionale abruzzese, Marco Marsilio, commenta la decisione del governo centrale di rendere obbligatorio l'uso del green pass per recarsi in determinati posti.
Lo fa a margine della visita a Pescara della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberta Casellati.

«Siamo molto orgogliosi del lavoro che stiamo facendo», dice Marsilio, «l'Abruzzo è la quinta regione per numero di somministrazione di vaccini rispetto a quelli assegnati. Il modello di Pescara è presente nei tanti centri ben organizzati che sono attivi nella nostra regione. Il green pass da strumento di apertura e liberazione sta cominciando ad essere uno strumento di costrizione e limitazione. Dubito, peraltro, che in ristoranti, palestre e piscine i gestori siano attrezzati per distinguere da uno schermo con un "qr-code" autentico a un altro. Diventano degli oneri organizzativi, gestionali e di responsabilità, anche nella sanzione: chi è che si mette a sanzionare? È un modo un po' propagandistico di affrontare le questioni dando questo segnale di falsa sicurezza. Le Regioni hanno provato a spiegarlo al Governo chiedendo di usarlo per aprire discoteche, andare allo stadio o ai concerti e nei luoghi di grande assembramento cercando di garantire maggiore sicurezza, ma si è scelta una strada diversa e io non credo sia corretta».

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