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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Giovani Democratici all'attacco sulla proposta di legge per il cimitero dei feti: "Ignobile attacco alle donne"

Lo ha dichiarato Annachiara Di Lorenzo coordinatrice del Dipartimento politiche di genere dei Giovani Democratici d’Abruzzo

Anche i Giovani Democratici abruzzesi intervengono in merito alla questione della proposta di legge di Fratelli d'Italia che verrà discussa domani 11 novembre in consiglio regionale riguardante l'obbligo di sepoltura dei bimbi mai nati. A parlare  Annachiara Di Lorenzo coordinatrice del Dipartimento politiche di genere dei Giovani Democratici d’Abruzzo che parla di un ignobile attacco al diritto di autodeterminazione della donna aggiungendo che non è concepibile rendere una norma il comportamento che già avviene in altre regioni dove , associazioni prolife stringono accordi con le aziende ospedaliere al fine di provvedere all’inumazione dei feti anche all’insaputa dei genitori:

"L’abietta intenzione contenuta nel suddetto disegno di legge, che sarà discusso domani in Commissione a L’Aquila, di creare un cimitero di feti contraddistinto da una distesa di croci recanti il nome ed il cognome delle donne ritenute “responsabili” di aver abortito, rappresenta pertanto una immagine sconcertante e spregevole. Il diritto alla sepoltura dei bimbi mai nati di età gestazionale inferiore alle ventotto settimane è oggi già riconosciuto dal Decreto del Presidente della Repubblica del 10 settembre 1990, n. 285.

In particolare, l'articolo 7 comma 2, 3 e 4 del d.p.r. n. 285/1990 prevede la facoltà ai soggetti legittimati di formulare una domanda di seppellimento dei feti di presunta età di gestazione compresa tra le venti e le ventotto settimane complete, dei feti che abbiano presumibilmente compiuto ventotto settimane di età intrauterina, oltre che di feti di presunta età inferiore alle venti settimane. Il decreto, dunque, rende già sempre possibile la inumazione del feto."

Un cimitero per feti, proseguono i Giovani Democratici, che rappresenta l'ennesimo colpo alle donne che invece hanno il diritto di scegliere liberamente cosa fare in merito alla maternità che già hanno difficoltà ad abortire a causa dei tempi lungi, e la grande presenza di obiettori di coscienza nelle strutture sanitarie:

"A differenza di quanto vogliano far credere i firmatari di tale proposta di legge essa non va affatto nella direzione di promuovere la “cultura della vita”, perché essere a favore della vita significa essere a favore, innanzitutto, di quella di chi è vivo, portando rispetto alla scelta di abortire, che può essere più o meno sofferta, attribuita dal legislatore a ciascuna donna ed al conseguente diritto di rifiutare la sepoltura del feto.

Disegni di legge scellerati, come quello proposto dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, comprovano la necessità di avviare un urgente e quanto più trasversale dibattito politico sul tema dell’interruzione volontaria di gravidanza. È paradossale che in una Regione, che dovrebbe essere garante della libera scelta di abortire, si discuta in consiglio una legge che condanna moralmente ed eticamente quella stessa libera scelta della donna che andrebbe tutelata”.

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