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La fusione dei tre comuni per la Nuova Pescara finisce sul tavolo del Governo Draghi

Il M5s Pescara, con la deputata Valentina Corneli, ha coinvolto il ministro dell’Interno e il ministro per gli affari regionali e le autonomie per far diventare la fusione una realtà concreta

La questione della nascita della Nuova Pescara, frutto della fusione dei comuni di Spoltore, Montesilvano e Pescara, finisce sul tavolo del Governo Draghi. Lo ha fatto sapere il M5s pescarese che, con la deputata Valentina Corneli, ha sottoposto la questione al ministro dell'Interno e al ministro per gli affari regionali e le autonomie affinchè il progetto diventi una realtà concreta. La deputata ha evidenziato come la questione debba diventare di rilevanza nazionale, considerando che si tratta della fusione più importante fra comuni nel nostro Paese, per un totale di 195 mila abitanti

“Ho assunto personalmente l’impegno di porre un faro sulla questione Nuova Pescara perché il Governo assuma decisioni che snelliscano e favoriscano l’iter costitutivo di un nuovo Comune che, attraverso la fusione, raggiungerebbe la cifra record di quasi 195.000 abitanti, segnalando la necessità di implementare i contributi straordinari che lo Stato si impegna a corrispondere per dieci anni a far tempo dalla fusione stessa, la necessità di consentire agli enti coinvolti di procedere a nuove assunzioni di personale qualificato per assistere il processo di fusione e, anche, la possibilità per gli amministratori dei Comuni protagonisti nel processo di fusione di ottenere permessi e licenze dal lavoro dipendente per partecipare alle sedute dell’Assemblea costitutiva, potendo così svolgere a pieno il loro mandato di Costituenti.”  

Il M5s si sta battendo a tutti i livelli istituzionali per rispettare la volontà espressa dal referendum popolare nonostante l'inerzia e la resistenza di gran parte della politica locale come spiega la capogruppo al Comune Erika Alessandrini e presidente della prima commissione:

"Abbiamo audito sindaci e amministratori locali che hanno già affrontato un percorso di fusione, e la loro testimonianza ci ha definitivamente rassicurato sull’assenza di impedimenti reali e sull’immediatezza con cui risolvere criticità come la fusione dei bilanci, delle società partecipate, delle regolamentazioni tributarie e delle tariffe, spuntando quindi le armi ai detrattori di professione che in questi anni hanno dichiarato insormontabili tutte le questioni tecniche proprie del processo di fusione . La necessità più urgente è quella che si approvi al più presto una bozza di Statuto che garantisca la data certa di fusione, nel rispetto della legge regionale, al 1 Gennaio 2023 e che inserisca la possibilità di creazione dei Municipi, in base al principio di sussidiarietà e decentramento amministrativo, all’interno dell’organizzazione del Comune di Nuova Pescara.  

I consiglieri Sola e Di Renzo hanno aggiunto che nei tre comuni tanti consiglieri sono pronti a lavorare per la Nuova Pescara ma spesso le commissioni non vengono aperte per mancanza del numero legale e per questo chiedono alla Regione Abruzzo di far rispettare la legge vigente dal 2018:

"Con una presa di posizione netta da parte del Presidente Marsilio e dei consiglieri regionali eletti nel collegio pescarese. Così come il Sindaco Masci, che ha dato impulso ai tecnici del Comune di Pescara di iniziare un percorso di sostegno alla fusione e ha lanciato sui giornali il Patto per la Nuova Pescara coi suoi 5 punti, abbia la capacità di riuscire a trascinare i suoi stessi colleghi di coalizione, dalle posizioni fin troppo contrastanti tra loro, senza lasciare spazi a possibili dilazioni nel tempo”. Inoltre, concludono i pentastellati, un Comune con una popolazione di quasi 200 mila abitanti potrà accedere a maggiori risorse del Pnrr da utilizzare sul territorio ad esempio per la digitalizzazione, il turismo, dall’organizzazione amministrativa alle politiche sociali, dal trasporto pubblico alla valorizzazione del verde e del territorio urbano.

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