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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Fratelli D'Italia, Testa: "Una mozione alla Regione contro l'aborto"

Il candidato al consiglio regionale Guerino Testa, di Fratelli D'Italia, ha annunciato di voler presentare una mozione alla Regione Abruzzo riguardante l'aborto, come già avvenuto in Liguria

Una mozione contro l'aborto come unica alternativa, per creare una rete sociale di supporto alle donne che intraprendono una gravidanza indesiderata. Il candidato al consiglio regionale Guerino Testa, di Fratelli D'Italia, annuncia di voler presentare una mozione alla Regione Abruzzo come accaduto già in Liguria.

Testa sottlinea come non si voglia abrogare o cancellare il diritto acquisito dalle donne con la legge 194 di interrompere una gravidanza, quando offire loro una valida alternativa mettendo in moto concretamente il mondo del welfare, attraverso la creazione di sportelli e spazi dove le donne potranno rivolgersi ed essere in grado di scegliere se realmente abortire o meno:

"Quella legge va contestualizzata nel periodo storico in cui è nata: oggi sono cambiate le ragioni stesse per cui una donna, spesso, decide di abortire, magari si è ritrovata fuori dal proprio contesto familiare, non ha una rete cui appoggiarsi, non ha un background economico che le permette di fronteggiare le spese di un bambino, non ha un lavoro, o non ha un compagno cui appoggiarsi. E allora la sua non è una libera scelta, ma è una scelta obbligata. Ed è su questo punto allora che le Istituzioni devono intervenire in maniera massiccia e decisa, all’interno dei budget economici destinati alla Politica della famiglia. In Liguria hanno proposto un potenziamento delle azioni attuate dai Consultori familiari, ma si tratta solo di una delle tante
misure proponibili."

Testa ricorda come a Pescara da oltre vent'anni sia attiva l'associazione Movimento per la Vita di Patrizia Ciaburro che offre assistenza ed occorre moltiplicare questo genere di esperienze per dare la possibilità alle donne di scegliere realmente se avere un bambino o meno:

"Sarà fondamentale il coinvolgimento delle Associazioni del Terzo Settore che spesso riescono ad arrivare là dove la pubblica Istituzione non riesce ancora a entrare: ancora oggi i Consultori non sono attivati ovunque, a partire dalle aree interne, né si può pensare che siano gli Ospedali a svolgere un tale servizio di supporto, ecco perché occorre pensare all’apertura di sportelli associativi cui le donne possano rivolgersi in assoluta tranquillità e tutelando la propria privacy per effettuare la propria scelta libere da ogni tipo di condizionamento. Sarà la Regione a dover finanziare il sostentamento di Case famiglia ad hoc destinate, in maniera specifica, alla politica di prevenzione dell’aborto”

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