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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Foschi dopo la seduta della commissione sul progetto di via Pantini: "Situazione complessa, proveremo a salvare i 58 alberi"

Il presidente della commissione interviene dopo la seduta della commissione durante la quale è stato ascoltato anche l'esperto ambientalista Giovanni Damiani

Situazione complessa per via delle varie criticità emerse, ma la priorità resta l'accorpamento della riserva dannunziana e la nuova via Pantini. Il presidente della commissione mobilità Foschi interviene a seguito della seduta odierna alla quale ha partecipato anche l'esperto ambientalista Giovanni Damiani, in merito alla problematica dei 58 alberi da abbattere in base al progetto della giunta Alessandrini, ipotizzando di spostare di 10 o 20 metri la nuova strada sfruttando dei terreni privati del gruppo Chiavaroli.

Questa ipotesi, qualora dovesse essere percorsa, porterebbe comunque ad un ritardo di altri 4/6 mesi dell'avvio dei lavori, che ormai sono nella fase di aggiudicazione. Al dirigente Silvestri si è chiesto se sarà possibile transitare su aree private adiacenti e l'ipotesi sarebbe percorribile con un meccanismo alternativo alla procedura d'esproprio o acquisto bonario a pagamento.

In ogni caso però il tracciato sarebbe a questo punto diverso da quello approvato e previsto nel piano regolatore con il progetto preliminare e definitivo, quindi secondo il dirigente prima di procedere con una convenzione, che significa cessione immediata al Comune di Pescara delle superfici, o prima di procedere con la stipula dell’accordo sostitutivo, che avrà come oggetto il riconoscimento di una minima quota edificatoria sulla sottozona F10, occorre cambiare il tracciato, potendo, a suo giudizio, comunque contare sull’acquiescenza dei proprietari delle aree private per la delocalizzazione dell’opera.

Cambiare il tracciato significherebbe cambiare il progetto preliminare e riapprovare la variante al Prg, perdendo altri 4/6 mesi. Lo stesso Damiani ha ribadito che l'accorpamento della riserva è fondamentale per risolvere le criticità che affliggono quell'area verde, eliminando le recinzioni che creano problemi anche di tipo idrogeologico.

A giudizio di Damiani, tra queste criticità si inserisce il tema della mobilità che va arretrata verso la collina, prevedendo una zona tampone di 15-20 metri utile per ridurre l’impatto del traffico, facendo attenzione, nella fase di cantiere, al drenaggio delle acque che arrivano dalla collina che andranno dirottate sul Fosso Vallelunga proprio per proteggere la pineta da eventuali allagamenti.

Anche Damiani si è detto ovviamente contrario all’abbattimento di 58 alberi vetusti, di 50 o 70 anni di età, la cui funzione ecologica comunque non sarebbe subito compensata dai 174 nuovi alberi giovani.

Foschi ha concluso che ora tali considerazioni saranno evidenziate alla giunta, che valuterà se fermare momentaneamente il bando prima dell'assegnazione dei lavori evitando ricorsi, e predisporre la variante dopo aver sentito i proprietari delle aree private. Parallelamente saranno ascoltate le associazioni ambientaliste interessate per rendere l'opera il più possibile condivisa.

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