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Fondi marineria, Febbo replica ai pescatori: "Non è colpa della Regione"

L'assessore regionale Febbo interviene in merito alla questione dei fondi destinati alla marineria e alla proroga straordinaria del fermo pesca in attesa del dragaggio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

La Regione Abruzzo "ha sempre assunto una posizione chiara nell'unico intento di rispondere concretamente alle richiesta della marineria pescarese sulle problematiche inerenti al fermo ordinario e straordinario, perciò rimango esterrefatto e rammaricato da certe dichiarazioni che ci accusano di lassismo o immobilismo quando, al contrario, il governo regionale ha attivato immediatamente tutti i canali istituzionali per giungere a soluzioni possibili".

Replica cosi' l'assessore alla Pesca, Mauro Febbo, alle dichiarazioni del portavoce della Marineria pescarese, Mimmo Grosso. A
 ancora Febbo: "La marineria deve comprendere che se non siamo riusciti a superare alcuni problemi di natura tecnica non è fatto riconducibile a responsabilità della Regione, e tanto meno alla Provincia o al Comune di Pescara. Dal canto mio posso garantire che stiamo lavorando a tutti i livelli.

Lo stesso presidente Chiodi se ne è interessato personalmente e a più riprese. Nei giorni scorsi è stata inviata una lettera al presidente Monti e ai ministri Grilli e Fornero per chiedere una moratoria dei debiti previdenziali, fiscali e bancari per le imprese della Marineria. A questa richiesta, che segue anche il sollecito inviato dal presidente della Provincia Testa al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, non abbiamo ancora ricevuto una risposta". L'Assessore chiarisce: "Per quanto riguarda invece la richiesta di anticipazione del fermo biologico dal 1 gennaio al 15 febbraio 2013, consegnata anche a mano al ministro Catania nel corso del nostro recente incontro alla presenza di Chiodi, dobbiamo capire se ci sarà concessa l'opportunità visto che non decide né Febbo né Chiodi né Catania". "A tal riguardo - prosegue l'Assessore - il 28 novembre scorso ho già avuto un appuntamento a Roma al Ministero con il direttore Abate e il 5 dicembre sarò a Bruxelles alla Dg Pesca, unica autorità titolata ad autorizzare l'anticipazione del fermo come, d'altronde, gli operatori della marineria sanno". Il fermo si basa su basi tecniche e relazioni scientifiche e non può essere concesso esclusivamente per la problematiche del dragaggio (che Bruxelles considera ordinaria manutenzione) ma deve ricomprendere tutto la marineria regionale.

"La proposta di fermo  sottolinea Febbo si è potuta inoltrare visto lo stato in cui versa l'intera Marineria abruzzese, afflitta, non tanto dall'insabbiamento del Porto di Pescara, ma dai risultati dello studio scientifico relativo alla moria di vongole nel Compartimento sud. Sulla base di questo, la Capitaneria ha vietato la pesca fino al 15/03/2013, oltre ad altre problematiche come l'anisakis". "Queste problematiche, infatti, hanno fortemente limitato l'operatività e ridotto la capacità di reddito, al punto che molte imprese di pesca sono ad un passo dal default.L'anticipazione del Fermo biologico ai mesi di gennaio e febbraio quindi potrebbe rappresentare una preziosa e fondamentale opportunità per affrontare meglio la situazione contingente, perché gli interventi di dragaggio del porto di Pescara, che dovrebbero iniziare a dicembre e realizzare un corridoio navigabile all'interno del Porto canale, potrebbero mettere quelle unità da pesca in condizioni di uscire nuovamente in mare alla fine del Fermo".

"Perrtanto - prosegue l'assessore Febbo - nel ribadire che l'anticipazione del fermo biologico non può essere richiesta solo per la marineria di Pescara ma deve riguardare tutto il comparto abruzzese, dispiace vedere atteggiamenti egoistici nei confronti di colleghi che, come si ricorda, l'anno scorso rinunciarono a propri finanziamenti concedendo la rimodulazione del Feep 2007/2013 per aiutare proprio la marineria di Pescara dimostrando solidarietà e vicinanza". Febbo torna a ribadire che "lo sforzo economico per sostenere gli operatori del Porto di Pescara non può essere sostenuto solo dalla Regione, che è già intervenuta economicamente con la parte più cospicua, e gli altri enti interessati, Camera di Commercio, Provincia e Comune di Pescara, che stanno rastrellando i loro bilanci alla ricerca di fondi utilizzabili.

A questo proposito voglio sottolineare come alcune aziende, grazie anche agli interventi regionali, abbiano ricevuto in questi mesi di Fermo indennità che compensano abbondantemente la loro capacità reddituale. Tutto questo per testimoniare che la Regione ha compiuto e compie tutto ciò che è di sua competenza: l'attenzione da parte nostra è sempre massima. Quindi l'atteggiamento assunto da certi rappresentanti della Marineria e le minacce di barricate" conclude Febbo  ostacolano quel dialogo costruttivo che, invece, fino ad oggi ha portato risultati concreti".

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