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Fine contratto per 130 lavoratori, Pignoli replica alla Asl: “Qualcuno vuole confondere le idee”

Il capogruppo dell’Udc al Comune di Pescara interviene sugli operatori socio sanitari a tempo determinato "che non si sono visti confermare il contratto dalla Asl tramite la Manpower, in quanto scaduto"

Il capogruppo dell’Udc al Comune di Pescara, Pignoli, interviene sulla fine del contratto per 130 lavoratori della sanità a tempo determinato, e replica alla Asl con queste parole:

“Dopo l'allarme lanciato da me per primo sul futuro dei quasi 130 operatori socio sanitari che per un anno nel periodo dell'emergenza sanitaria hanno lavorato con abnegazione e impegno ineguagliabili, come eroi al fianco del personale medico ed infermieristico, per curare i degenti del Santo Spirito e dell'ospedale Covid, e che non si sono visti confermare il contratto dalla Asl tramite la Manpower, in quanto scaduto, qualcuno vuole confondere le idee o fa finta di non capire”.

Poi Pignoli illustra quella che è la posizione sua e del partito, anche in riferimento alla risposta della Asl di Pescara: “Nessuno ha parlato nel comunicato di bando illegittimo ma si è parlato di personale che durante la pandemia ha dato il massimo. [...] L'emergenza Covid non è finita. Nel comunicato si evidenzia che la Asl poteva, se voleva, tutelare in tempi non sospetti queste figure. Questa è stata la richiesta e ora non ci arrampichiamo sugli specchi per evitare imbarazzi verso chi è stato disponibile sempre rischiando la propria vita e che oggi si ritrova in mezzo ad una strada e senza lavoro”.

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