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Il sindaco Masci sulla filovia: "Nessuna sorpresa dal Tar, subito il ricorso al consiglio di Stato: la città non può rinunciare all'infrastruttura"

Il primo cittadino commenta la decisione del tribunale amministrativo che riazzera tutto affermando che è necessaria una nuova valutazione di impatto ambientale: "I lavori si rallentano e i cittadini pescaresi continuano a respirare il Co2 scaricato dalle auto"

“La sentenza non ci coglie affatto di sorpresa, l'orientamento del Tar (Tribunale amministrativo regionale) era chiaro e conosciuto fin dalla sospensiva dell'atto del ministero, concessa a inizio anno. Confidiamo nella decisione del consiglio di Stato, a cui ci appelleremo immediatamente per sostenere le buone ragioni del mezzo pubblico su percorso dedicato”.

Inizia così la nota di commento del sindaco Carlo Masci a quanto deciso dal tribunale che ha accolto nella sostanza il ricorso presentato dal Comitato strada parco bene comune. Se per il presidente di quest'ultimo Ivano Angiolelli quella di oggi è stata “una giornata storica per la città” a seguito della quale auspica un ripensamento dell'amministrazione, dall'altra il primo cittadino è chiaro: si intende andarea vanti.

“Pescara non può rinunciare a un servizio di trasporto pubblico efficiente, in linea con quanto già fatto da tutte le città più all'avanguardia d'Europa, che permetta di ridurre il carico di Co2 immesso nell'aria dalle migliaia di automobili che ogni giorno aggrediscono la città, solo da Montesilvano ne entrano oltre 40mila al giorno – dichiara Masci -. La cosa sorprendente è che da anni il ministero e la Tua fanno atti amministrativi per mandare avanti il progetto della filovia che alcuni cittadini contestano per lo più per l'interesse personale di non avere il fastidio del filobus su una strada che vorrebbero solo per le bici e i pedoni. Il Tar sospende i procedimenti, il consiglio di Stato annulla quanto stabilito dal Tar, i lavori si rallentano e i cittadini pescaresi – prosegue - continuano a respirare il Co2 scaricato dalle migliaia di auto che girano per la città”.

"Due domande sorgono spontanee, purtroppo entrambe senza risposta - conclude il primo cittadino -. Per quanto tempo dovremo continuare ad assistere impotenti a questo braccio di ferro Ministero, Tar, Tua sul trasporto pubblico in città? Quanto tempo ancora dovremo aspettare noi pescaresi per vedere finalmente un sistema di trasporto pubblico su percorso dedicato che colleghi Pescara e Montesilvano e attraversi tutta la città fino ai punti nevralgici del tribunale, dello stadio, dell'università?". Per ora altro tempo certamente ne dovrà passare almeno fino a quando il consiglio di Stato non si pronuncerà e lì si capirà se il progetto salterà oppure se si andrà avanti. 

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