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Articolo Uno Scafa sul raddoppio della ferrovia Pescara-Roma: "Opera essenziale, ma si rispettino i piccoli centri urbani"

Interviene anche la sezione di Scafa di Articolo Uno riguardo al progetto di velocizzazione della ferrovia che porta verso la Capitale

«La velocizzazione e il raddoppio della tratta ferroviaria Pescara-Roma è un'opera centrale di cui l'Abruzzo ha bisogno da troppo tempo, cogliamo pertanto favorevolmente le novità che fanno presagire una concreta messa in opera del progetto. L'asse Pescara-Roma è la direttiva che manca alla nostra Regione e che in maniera concreta potrebbe cambiare le potenzialità di sviluppo della stessa abbracciando le esigenze economiche generali e quelle di migliaia di lavoratori e lavoratrici pendolari».
A evidenziarlo, in una nota, è Articolo Uno Pescara, che parla sì di «opera essenziale», ma chiede il rispetto per i piccoli centri. 

Questo quanto aggiungono da Articolo Uno: «In questo senso l'opera va fatta. Ma va fatta bene. L'errore più grande oggi sarebbe trasformare un'opportunità in un'occasione mancata o mal vissuta dalle comunità locali. Le stesse peculiarità e vocazioni dell'Abruzzo impongono di adagiare l'opera nel suo contesto ricercando la massima resa possibile anche dal punto di vista della tutela ambientale, dell'impatto paesaggistico e delle ricadute antropologiche. Per questo chiediamo alla Regione Abruzzo, ai nostri rappresentanti in Parlamento, a Rete Ferroviaria Italiana di aprire un tavolo di concertazione con i cittadini e gli enti locali che permetta di compiere l'opera senza conflitti sociali e senza violentare i piccoli e grandi centri urbani. Esiste infatti la possibilità di ottenere la massima efficienza congiuntamente al massimo rispetto del territorio. I piccoli centri della Val Pescara come Scafa sono i primi tifosi della nuova opera, ma risulta impensabile credere che si voglia che la rete ferroviaria, aumentata di volumi e barriere, attraversi il paese in maniera devastante, riteniamo pertanto che vadano prese seriamente in considerazione varianti ferroviarie come quella redatta dalle Ferrovie dello Stato e già approvata dal Consiglio Comunale di Scafa nel 1996 che diano respiro al centro urbano. Ci preoccupa anche che l'amministrazione comunale in questi giorni si concentri solo sui “ristori economici”, questi sono ovviamente necessari, ma il tema centrale è un altro: impegnarsi affinché il tracciato non divida definitivamente in due il paese. Servono appunto nuovi e più veloci mezzi di comunicazione, non barriere fisiche che dividano le piccole comunità come la nostra».

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