L'ex ferrhotel rinasce come casa dello studente, la ministra Bernini: "Posti letto a 250 euro"
Gualtieri (Adsu): "Giornata importante per il diritto allo studio, raggiunto un grande risultato. La realizzazione di queste residenze garantirà alloggi confortevoli. Lavoro sinergico ed energico, importante collaborazione con le istituzioni"
L'ex ferrhotel in corso Vittorio Emanuele II si appresta a rinascere come casa dello studente e accoglierà circa 70 nuovi posti letto, proponendo alloggi moderni a prezzi popolari, ossia 250 euro. Soddisfazione è stata espressa dalla ministra per l'università e la ricerca, Anna Maria Bernini, che oggi pomeriggio a Pescara ha dichiarato: "Questa diventerà una buona pratica anche a livello nazionale sia per la creazione di posti letto per gli studenti, sia per rigenerare le città perché gli immobilli sfitti che abbiamo recensito quest'estate in tutta Italia diventeranno progressivamente studentati".
A Chieti e Pescara, ha aggiunto la ministra, "ci saranno posti letto a 250 euro: è una bella risposta, e abbiamo solo cominciato perché ogni settimana, a Palazzo Chigi, si riunisce un'apposita cabina di regia. Siamo a buon punto. Con il Pnrr abbiamo fatto un bel numero perché siamo sui 587 posti letto già esistenti, ma ultimamente abbiamo anche finanziato con mezzo miliardo altri posti letto. Noi non ci fermiamo, andiamo avanti".
Isabella Gualtieri, presidente dell'Adsu - Azienda di Diritto allo Studio Universitario di Chieti-Pescara, ha parlato di "giornata importante per il diritto allo studio, abbiamo raggiunto un grande risultato. La realizzazione di queste residenze garantirà alloggi confortevoli. È stato un lavoro sinergico ed energico, con un'importante collaborazione con le istituzioni". La ricerca di fondi è stata cruciale per l'avanzamento del progetto. Il progetto dell'ex ferrhotel ha beneficiato di un finanziamento congiunto da parte del Miur e del Comune di Pescara, raggiungendo quasi 7,5 milioni di euro complessivi.
Il governatore Marco Marsilio ha invece spiegato che “la Regione ha anticipato i soldi perché il bando prevedeva una quota di cofinanziamento ma solo a fronte del lavoro realizzato. L’Adsu non sarebbe stata mai in condizione di realizzare queste case dello studente e di dare il via a questo appalto se la Regione non avesse anticipato i fondi che il Ministero restituirà solo al termine dei lavori. Lo abbiamo fatto con convinzione anche se, forse, sarebbe stato meglio avere un altro meccanismo di finanziamento. Tuttavia, invece di aprire un inutile contenzioso, magari anche dannoso per decidere chi dovesse anticipare questi fondi o costringere l’Adsu a rischiare il fallimento e a chiudere i bilanci in perdita pur di aprire questo cantiere o peggio rinunciare ai progetti, ci siamo fatti carico di questo intervento insieme al consiglio regionale e abbiamo inserito in bilancio i fondi da mettere a disposizione dell’Adsu per poter attivare e aprire i cantieri”.