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Emergenza idrica, il Comune pensa ad aiuti economici per chi acquista un'autoclave

Lo ha fatto sapere il presidente della commissione ambiente Ivo Petrelli in riferimento all'emergenza idrica che sta colpendo Pescara

Il Comune valuta due possibili soluzioni per risolvere il problema della carenza idrica a Pescara. Lo ha fatto sapere il presidente della commissione ambiente Ivo Petrelli a seguito dell'ultima riunione che ha visto come argomento proprio il problema della gestione delle risorse idriche alla presenza del presidente Aca Giovanna Brandelli.

Petrelli ha evidenziato come il problema arrivi ormai da lontano ed ha espresso apprezzamento per il coraggio della presidente nel gestire una situazione difficile e complessa, ammettendo che un problema sulla rete esiste sia a livello generale che particolare aggiungendo che piogge e nubifragi non sarebbero d'aiuto in quanto colpirebbero zone dove non vi è ricarica d'acqua, ad esempio se piove a Pescara non serve ai fini di una maggiore
disponibilità idrica, che invece necessita di precipitazioni su Popoli, sul Gran Sasso o sulla Maiella.

"Inoltre l’aumento del fabbisogno idrico: prima del Covid-19 il fabbisogno su Pescara era pari a 2.900 litri al secondo che, con il Covid-19, è salito a 3.400 litri al secondo, solo che oggi l’Aca eroga solo 3.200 litri al secondo di acqua potabile, quindi mancano all’appello almeno 200 litri d’acqua al secondo. Altro elemento importante , la fatiscenza della rete: il 25 per cento delle condotte in uso ha più di 50 anni; il 75 per cento ha almeno 25 anni, ovviamente più è vecchia la rete, più si registrano perdite con dispersioni importanti di acqua.

Sino a oggi l’Aca ha portato avanti una manutenzione a macchia di leopardo, ovvero fatta inseguendo le rotture, e in tal senso la Brandelli ha specificato che il territorio che soffre di più le perdite oggi è Chieti che è stato mappato con l’utilizzo degli ultrasuoni al fine di programmare una manutenzione preventiva, ma il Presidente ha anche
specificato e ricordato che la rete non è stata fatta da Aca, che l’ha ereditata dai Comuni".

Dunque,l'unica arma sarebbe una lotta contro il tempo portando avanti una mappatura su tutti i territori per individuare le perdite, e per Pescara aumentare la pressione significherebbe stimolare le conotte e causare rotture e perdite ulteriori

"L’attuale situazione imporrebbe all’Aca di programmare la turnazione delle chiusure su tutti i comuni gestiti, e per questo l’unica soluzione è incentivare tutte le famiglie a dotarsi di un’autoclave che, però, oltre ad avere un costo personale a carico dei singoli utenti, richiede poi anche una manutenzione costante. L’Aca, dal canto suo, starebbe anche assolvendo alle pratiche per il raddoppio dell’emungimento sul Tirino, che sta sollecitando da un anno per ottenere le autorizzazioni che però tardano. "

Petrelli ha concluso che ora la commissione stimolerà giunta e consiglio comunale sulla possibilità di concedere aiuti economici alle famiglie che si doteranno di un autoclave indipendente per gestire i momenti di emergenza e carenza idrica senza soffrire gravi disagi.

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