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Primarie comunali: D'Amico, "Sarò un sindaco imparziale"

Giorgio D'Amico, in corsa alle primarie del centrosinistra del 9 marzo per la scelta del candidato sindaco di Pescara, ha risposto ad alcune domande de IlPescara.it

Giorgio D'Amico, in corsa alle primarie del centrosinistra del 9 marzo per la scelta del candidato sindaco di Pescara, ha risposto ad alcune domande de IlPescara.it.

Come mai ha scelto di candidarsi alle primarie?

Ho ritenuto giusto e sacrosanto associare due candidature a Sindaco nelle Primarie della Sinistra, in qualità di Segretario Nazionale di Socialismo e Democrazia, e di essere presente in due realtà quali Foggia e Pescara. A Pescara di conseguenza è sceso in campo il Segretario Nazionale.

Quali sono i punti cardine del suo programma?

Pescara città Metropolitana cuore pulsante di un Abruzzo Regione verde d'Europa: un nuovo assetto urbanistico, una viabilità all'avanguardia, una fiscalità favorevole a imprese, turismo e commercio, una disponibilità di fondi Europei su un'area di 300.000 abitanti, servizi unificati e massima efficienza con minimo e ridotto gettito fiscale. Utilizzo di fondi certi per garantire ai meno abbienti una vita decorosa. Il massimo della trasparenza amministrativa, evitando sprechi e fornendo con il personale presente idoneo e riqualificato tutti i supporti al cittadino, che deve sentirsi protagonista attivo e non subire, ma scegliere. Pescara volano di questa evoluzione necessaria e inevitabile. Un primo cittadino determinato, imparziale, per nulla attaccato al denaro ma guida di una comunità ben visibile nel contesto territoriale regionale, in Italia, ma soprattutto in un'Europa dei Popoli mediterranei.

Se dovesse diventare sindaco, quale sarà il primo provvedimento che intende prendere?

Gettare le basi in tempi brevissimi per la Città Metropolitana con la convergenza di tutte le altre Municipalità limitrofe nel superamento delle Provincie e delle divisioni territoriali: essere il volano Nazionale di una gestione innovativa del territorio.

Perchè gli elettori delle primarie dovrebbero scegliere lei?

Senza nulla togliere agli altri candidati a questo nuovo esercizio di Democrazia, direi: 1) la determinazione; 2) l'indipendenza decisionale nel rispetto di tutti; 3) la conoscenza millimetrica del territorio e dei suoi abitanti, delle loro aspettative, delle loro necessità e sopra ogni cosa l'assenza totale della concezione di contrapposizione tra i cittadini, che tanto hanno da dire ma che altrettanto hanno da ricevere; 4) l'essere espressione di un Ideale che coinvolge non solo il cervello, ma anche il cuore. Un voto a Giorgio D'Amico rappresenta, in un momento così delicato della vita politica della Nazione e dell'Europa, la risposta civile e democratica alle aspettative di tutti.

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