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Elezioni Regionali 2019

Elezioni Regionali, esclusa la lista di Pescara di CasaPound: "Ingiustizia è fatta"

Infatti il ricorso presentato dal movimento politico al Tar Abruzzo e al Consiglio di Stato non ha portato i frutti sperati

La lista di Pescara dei candidati di CasaPound è stata esclusa dalle elezioni regionali Abruzzo che si terranno domenica 10 febbraio.
Infatti il ricorso presentato dal movimento politico al Tar Abruzzo e al Consiglio di Stato non ha portato i frutti sperati.

CasaPound Italia reagisce duramente al rigetto da parte del Consiglio di Stato del ricorso presentato dall’avvocato Maurizio Dionisio contro l’esclusione della lista provinciale pescarese del movimento dalle prossime elezioni regionali:

«Il Consiglio di Stato, così come il Tar Abruzzo», afferma Stefano Flajani, candidato presidente della Regione per il movimento della tartaruga frecciata, «non ha avuto il coraggio di dichiarare nullo l’atto di esclusione della nostra lista da parte del Tribunale di Pescara e riammetterci così alla competizione elettorale anche in quella provincia, nonostante il provvedimento contenesse un errore macroscopico nell’intestazione. Anche in questo caso è stata adottata una chiara disparità di trattamento nei confronti del nostro movimento, dal momento che la clamorosa svista del Tribunale è stata derubricata a mero errore materiale, mentre le irregolarità formali a noi contestate sono state ritenute sufficienti per procedere all’esclusione della nostra lista provinciale pescarese. Ancora una volta, dunque, ingiustizia è fatta. Il rigetto definitivo del nostro ricorso, tuttavia, non ci scoraggia ma ci rende ancora più determinati nella nostra volontà di offrire agli elettori abruzzesi una reale alternativa alle promesse vuote di centrodestra, centrosinistra e Cinquestelle».

Anche se la lista dei candidati è stata esclusa sulle elettorali della provincia di Pescara sarà comunque possibile votare il candidato presidente di CasaPound.

«Pertanto», conclude Flajani, «esorto tutti gli elettori residenti nella provincia pescarese a barrare il 10 febbraio prossimo il mio nome e cognome, per rispondere con l’arma del voto ai tentativi di oscuramento messi in atto dal sistema giudiziario e da quello mediatico».

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