Moralità, ambiente e lavoro, le sfide di Di Minco per conquistare la Provincia
La campagna elettorale volge al termine e il giorno dei risultati si avvicina. Abbiamo sentito Sandro Di Minco candidato di Rifondazione comunista alla presidenza della Provincia di Pescara. Di Minco è attualmente capogruppo del Prc al Consiglio provinciale di Pescara e assessore alla cultura e al turismo al Comune di Loreto Aprutino
A mio parere ci sono 3 emergenze: la questione occupazionale e sociale, la questione ambientale e la grandissima emergenza della moralità nella politica. Credo siano ineludibili e, se fossi eletto Presidente, costruirei la Giunta provinciale intorno ad esse, per affrontarle e risolverle.
Ne consegue, ad esempio, quanto alla terza questione, che nella mia Giunta non ci sarebbe alcuno spazio per personaggi dai comportamenti moralmente censurabili e proprio per questo non abbiamo accettato la proposta della coalizione di centro-sinistra.
Riguardo la questione ambientale, l’Abruzzo da polmone verde d’Italia e d’Europa a regione ad alto tasso d’inquinamento. Penso alla discarica di Bussi e agli altri casi. Come si porrà rispetto a questi problemi?
Come ho accennato sopra è una delle questioni principali, fortemente interconnessa con le altre. Il nostro territorio è stato letteralmente devastato negli ultimi anni anche per responsabilità di una “malapolitica” : si pensi alla discarica abusiva di Bussi, all’erogazione di acqua potabile contaminata da sostanze cancerogene, all’eco-mostro nella riserva del lago di Penne, al tentativo - voluto dal Governo Berlusconi - di fare del nostro territorio una sorta di piattaforma petrolifera con trivellazioni sul 51 per cento del territorio, all’inquinamento del fiume Saline, ecc. La Provincia pur non avendo competenza diretta può e deve stimolare tutte le Autorità, regionali, nazionali e Comunitarie, per l’immediata bonifica dei siti, per il ripristino originario dei luoghi e perché proprio dall’azione di risanamento si dia luogo alla creazione di posti di lavoro.
Stabilizzazione dei precari alla provincia di Pescara. Cosa pensa a proposito delle politiche di contrasto al problema? Come pensa di agire sul tema?
La questione è delicata ma chiara. Sono tutti pronti a dire quanto sia grave la crisi sociale ed occupazionale e poi, in queste ultime ore, abbiamo assistito all’affossamento, da parte del Centro-destra in Provincia, della procedura per la stabilizzazione dei 67 lavoratori precari della Provincia stessa. Questo percorso, avviato, anche su mia proposta, sin dal 2007, va portato a compimento.
Immagini che nessuna delle liste raggiunga il 50% al primo turno. Con chi cercherebbe un’alleanza nell’eventuale ballottaggio e su quali basi?
Il dialogo sarebbe possibile solo col Centro-sinistra ma a condizioni chiare: a)l’impegno a realizzare quanto appena descritto sopra e b) l’esclusione da ruoli di governo di personaggi chiacchierati e/o inquisiti per reati gravi contro la salute dei cittadini e/o contro l’imparzialità della Pubblica Amministrazione.
Immagini di essere eletto Presidente della Provincia e di poter fare subito 5 cose. Quali sarebbero le sue priorità?
1) mi costituirei immediatamente in giudizio in difesa degli interessi dei cittadini della Provincia contro i presunti responsabili di atti gravi come la distribuzione di acqua contaminata, l’inquinamento di Bussi, i fenomeni di presunta corruzione riguardanti precedenti Amministratori Provinciali,ecc. 2) Convocherei un incontro con il Presidente della Regione, delle altre Province e con i rappresentanti di tutti Comuni abruzzesi per dire al Governo Berlusconi che non vogliamo la “svolta petrolifera”. Farei tutto il possibile perché la comunità Pescarese e Abruzzese possa riappropriarsi del proprio futuro. 3) Procederei per l’immediata stabilizzazione dei lavoratori precari. 4) Avvierei una vertenza col Governo nazionale e regionale per ottenere fondi sufficienti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici della Provincia e per nuove strutture, a partire dall’Istituto alberghiero. 5) La straordinarietà della situazione che vive la nostra Regione e la nostra Provincia (la crisi economica ed occupazionale, il crollo del sistema sanitario regionale e l’emergenza sismica) richiede un piano straordinario, ad esempio destinando all’Abruzzo i 14 miliardi di Euro che il Governo vorrebbe invece utilizzare per acquistare 131 aerei militari da guerra di cui non c’è alcun reale bisogno.