No al progetto della "Grande Pescara", ovvero la fusione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Gianluca Baldini, candidato sindaco alle prossime elezioni del 26 maggio, critica duramente il progetto che invece rappresenta il baluardo della campagna elettorale del candidato sindaco Carlo Costantini.

Secondo Baldini, non ha senso accorpare i servizi, con minori risorse disponibili per il territorio e la fusione, al contrario di quanto dichiarato da chi sostiene il progetto, genererà disservizi all'utenza per la difficile rioganizzazzione dell'ente pubblico, con costi enormi sui cittadini e sulle imprese.

Un esempio, quello dell'omonimia fra le strade. Inoltre saranno generate nuove periferie, più lontane dalle istituzioni mentre sul fronte commerciale Baldini ricorda che le città più vivibili sono quelle più piccole di Pescara. Inoltre, i tre comuni dovrebbero rinunciare al proprio nome ed alla propria identità:

Il futuro è valorizzazione del piccolo e non già del grande. Il futuro è una città a misura d’uomo e non una megalopoli che inglobi tutti gli altri Comuni della Provincia. Abbiamo già detto che per coordinare i servizi non serve fondere i Comuni. Allora per quale ragione rinunciare all’identità comunale? Perché cambiare nome? Perché mai Pescara, Montesilvano e Spoltore dovrebbero rinunciare ai propri confini, alla propria storia, ai propri nomi, per fondersi in una nuova entità che mirerebbe poi ad assorbire Comuni limitrofi anche di altre province? Smettiamola di giocare a Risiko sulle spalle dei cittadini per mere finalità politiche, fermiamoci a riflettere, altrimenti potremmo pentircene